E’ nato nel 2006 ed è, a detta degli ideatori, il primo portale italiano per barattare online, dove ci si può mettere in contatto con gli utenti che vogliono barattare, prestare e donare i loro oggetti o il loro tempo. Oltre 33.000 gli iscritti alla community Perché zero relativo? Ogni oggetto ha un proprio valore, a prescindere da quello attribuito dal mercato.
Alla base un’associazione che vuole diffondere nuovi modelli di consumo orientati al benessere sociale e ambientale.
“Il fine di ZR – si legge sul sito – è allenare ad un consumo critico e sdoganare una forma di scambio che può essere concretamente applicata alla vita quotidiana.
Il baratto è un’azione ad alto valore educativo: fa bene all’ambiente, perché riutilizzi tutto, al borsellino, perché non compri nulla, ma utilizzi ciò che già esiste, alle relazioni, perché condividi le tue cose con altri barter, in modo ludico, attivo e sensibile.
Su Zerorelativo c’è anche la possibilità di effettuare scambi di ospitalità con i barter (l’utente che baratta, presta o dona i propri oggetti) iscritti.