Sostanze chimiche e acque. Attuazione direttive europee, i decreti approvati dal Consiglio dei Ministri

Attuazione direttive europee, i decreti approvati dal Consiglio dei Ministri
Attuazione direttive europee, i decreti approvati dal Consiglio dei Ministri

Il Consiglio dei Ministri del 10 febbraio, ha approvato alcuni decreti di attuazione di direttive europee. Oltre a quello relativo a batterie portatili e accumulatori contenenti cadmio, ci sono anche l’attuazione della direttiva europea sulla classificazione, etichettatura e imballaggio delle sostanze e delle miscele (decreto legislativo – esame definitivo) e l’attuazione della direttiva Euratom che stabilisce requisiti per la tutela della salute della popolazione relativamente alle sostanze radioattive presenti nelle acque destinate al consumo umano (decreto legislativo – esame definitivo).

Nel primo caso, su proposta del Presidente Matteo Renzi e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti, il decreto legislativo reca l’attuazione della direttiva 2014/27/UE che modifica le direttive 92/58/CEE, 92/85/CEE, 94/33/CE, 98/24/CE e 2004/37/CE allo scopo di allinearle al Regolamento (CE) n. 1272/2008, relativo alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e delle miscele. Il provvedimento recepisce una direttiva che adegua precedenti Direttive al Regolamento dell’Unione europea, denominato GHS, che ha dato attuazione al sistema di classificazione ed etichettatura delle sostanze chimiche delle Nazioni Unite. Al fine di proteggere lavoratori, consumatori e ambiente attraverso l’indicazione, sulle etichette, di qualsiasi potenziale effetto nocivo delle sostanze chimiche, le imprese sono chiamate, dunque, a classificare, etichettare e imballare le sostanze e le miscele secondo le nuove regole.
Il secondo decreto, su proposta del Presidente Matteo Renzi e del Ministro della salute Beatrice Lorenzin, è di attuazione della direttiva 2013/51/EURATOM che stabilisce i requisiti che devono possedere, ai fini della tutela della salute della popolazione, le acque destinate al consumo umano, relativamente alle sostanze radioattive sia di origine naturale (dovuta cioè al decadimento di atomi di isotopi radioattivi che si trovano normalmente in natura) che artificiale (dovuta cioè al decadimento di atomi di isotopi radioattivi prodotti da alcune attività tecnico-industriali). Il controllo delle acque, peraltro obbligatorio, effettuato attraverso il monitoraggio dei valori di parametro, viene svolto dalle Regioni attraverso un programma di controllo, approvato dal Ministero della salute, che garantisce la valutazione dei rischi per la popolazione e la adozione delle misure cautelative qualora il superamento di tali valori di parametro rappresenti un rischio per la salute. Il provvedimento consentirà di ottenere una serie di informazioni di monitoraggio coerenti e uniformi sul territorio assicurando così la conformità ai principi di radioprotezione. Il Ministro della salute, sentita la Conferenza Stato-Regioni, fornirà specifiche indicazioni operative per garantire uniformità e coerenza di applicazione del decreto nel territorio nazionale. Sono previste sanzioni amministrative pecuniarie per i gestori che non effettuano i controlli o che non ottemperano agli obblighi di comunicazione previsti; le ASL provvederanno all’accertamento delle violazioni e le regioni e provincie autonome all’irrogazione delle sanzioni.
Ricordiamo poi che nel corso dello stesso Cdm è stata stabilita la data del referendum popolare per la ricerca di idrocarburi in mare, già criticata da numerosi politici ed associazioni.

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