Siccità e cambiamenti climatici, l’importanza della gestione dell’acqua

In Italia su 10 litri di pioggia che cadono, 9 vengono persi. Se a questo si aggiungono i cambiamenti climatici in atto e la siccità che sta colpendo il paese, diventa prioritario un cambio di mentalità nelle gestione dell’acqua.

E’ quanto sostiene la Coldiretti in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua – ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 il 22 marzo di ogni anno – nel sottolineare che l’Italia è un paese piovoso con circa 300 miliardi di metri cubi d’acqua che cadono annualmente, ma per le carenze infrastrutturali se ne trattengono solo l’11%.

Crescita delle temperature, sfasamenti stagionali e soprattutto modificazione della distribuzione ed aumento dell’intensità delle piogge sono effetti dei cambiamenti climatici che – sostiene la Coldiretti – richiedono interventi strutturali.

Le anomalie sono evidenti anche quest’anno in cui l’inverno è stato particolarmente siccitoso soprattutto al nord dove sono cadute il 50% di precipitazioni in meno rispetto al periodo di riferimento secondo le analisi Coldiretti su dati Isac Cnr. Di fronte alla tropicalizzazione del clima occorre organizzarsi per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi per renderla disponibile nei momenti di difficoltà.

“Per questo servono interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave per raccogliere l’acqua piovana. Gli agricoltori sono già impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, ma non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitività dell’intero settore alimentare.”

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