La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha condannato l’Italia al pagamento di una multa di 20 milioni di euro per il mancato adeguamento alle regole europee del sistema di raccolta e gestione dei rifiuti in Campania.
Una nota della corte Ue precisa inoltre che la multa sarà maggiorata di 120,000 euro per ogni giorno di mancata applicazione delle regole Ue dal giorno della sentenza.
Una prima sentenza risale al 2010, con la quale la Corte ha constatato che l’Italia, non avendo adottato, per la regione Campania, tutte le misure necessarie per assicurare che i rifiuti fossero recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell’uomo e senza recare pregiudizio all’ambiente e, in particolare, non avendo creato una rete adeguata ed integrata di impianti di smaltimento, era venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in forza della direttiva 2006/12.
Tra le considerazioni della Corte, si ribadisce il problema dell’eliminazione delle «ecoballe» e il numero insufficiente di impianti aventi la capacità necessaria per il trattamento dei rifiuti urbani nella regione Campania.
Dura la reazione dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) nelle parole del suo delegato Energia & Rifiuti Filippo Bernocchi: “Sconcerta che l’Italia, eccellenza in Europa sul recupero delle plastiche, olii minerali, batterie e altro, debba ancora una volta subire la gogna delle sanzioni inflitte dall’Unione Europea per la vicenda Campania”, commenta Bernocchi.
“Le Amministrazioni del nostro Paese hanno raggiunto in questi anni risultati importanti in termini di riciclo. Nel 2013 già 7 regioni su 20 avevano raggiunto l’obiettivo di effettivo riciclo del 50%, con ben sette anni di anticipo rispetto all’obiettivo posto dalla Commissione Europea al 2020. I nostri modelli, soprattutto sul recupero di materia, sono portati ad esempio in tutto il mondo come testimonianze di eccellenza nella gestione dei rifiuti. Negli ultimo anni poi i conferimenti in discarica sono diminuiti del 30% e la percentuale di riciclo degli imballaggio è pari al 75%”, continua il delegato Energia & Rifiuti dell’ANCI.
“Occorre che il legislatore, gli Amministratori e la Regione, affrontino una volta per sempre la questione Campania, non nella solita logica emergenziale, ma con provvedimenti ad hoc, per superare una volta per sempre la crisi strutturale della gestione dei rifiuti in Campania ed evitare che l’Italia debba ancora una volta finire sotto l’attenzione della Commissione Europea per questi esempi negativi che non fanno bene alla nostra immagine e, soprattutto, che non rendono giustizia degli sforzi e dei risultati eccellenti ottenuti dai Comuni italiani negli ultimi anni”, conclude Filippo Bernocchi.
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