Per certificare prodotti e materiali derivanti dal riciclo e dal riuso realizzati in Italia c’è ReMade in Italy, un marchio che attesta l’utilizzo di materiale di recupero/riuso nei prodotti, evidenziandone le valenze ambientali e caratterizzato dall’assegnazione di una classe, in base alla percentuale di materiale riciclato/da riuso presente.
I dati in primo piano: nome del prodotto/materiale, tipologia di appartenenza (materiale riciclato/prodotto riciclato/prodotto riutilizzato/…), nome dell’azienda, codice di certificazione Remade in Italy del materiale/prodotto, percentuale di materiale riciclato/riutilizzato presente, classe di appartenenza (A+, A, B o C in base alla percentuale di cui sopra).
Inoltre, eventuale presenza di materiale riutilizzato (se il materiale/prodotto è di riciclo) o riciclato (se il materiale/prodotto è di riuso) espressa in percentuale, tipologie di materiale riciclato/riutilizzato presenti, riduzione dei consumi energetici dal riciclo/riuso espressa in kWh/kg, riduzione delle emissioni climalteranti dal riciclo/riuso espressa in gr CO2 eq/kg, logo Remade in Italy®.
Com’è nato il marchio? Il progetto Remade in Italy è nato nel 2003 per supportare le imprese nello sviluppo di prodotti di design nati dall’utilizzo di materiali riciclati, seguendo i principi del Design for Sustainability. Ogni anno i prodotti vengono presentati al pubblico al Salone del Mobile di Milano. Nel 2009, dopo quattro edizioni, Remade in Italy è diventata un’associazione no-profit per la certificazione e promozione, a livello nazionale ed internazionale, i prodotti “made in Italy” derivanti dal riciclo.
Tra i soci fondatori dell’Associazione Remade in Italy, Regione Lombardia, Camera di Commercio di Milano, Conai – Consorzio Nazionale Imballaggi e Amsa. Partner tecnico scientifico il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio del Mare.