Tornano in mare i pescherecci lungo la costa dell’intera Penisola per rifornire di pesce fresco dall’inizio della settimana i mercati, la filiera e la ristorazione, con la fine del fermo pesca lungo lo Ionio e il Tirreno, da Brindisi ad Imperia, che è stato l’ultimo tratto di mare ad essere interessato dal provvedimento di blocco delle attività che ha riguardato quest’estate anche l’Adriatico.
Lo rende noto Impresa Pesca Coldiretti che auspica che questo sia l’ultimo anno di fermo pesca realizzato con l’attuale format che ha dimostrato di essere inadeguato poichè non tiene peraltro conto del fatto che solo alcune specie ittiche si riproducono in questo periodo.
Via libera dunque a fritture e grigliate a “chilometri zero” realizzate con il pescato locale e meno rischi di ritrovarsi nel piatto, soprattutto al ristorante, prodotto congelato o straniero delle stessa specie del nazionale se non addirittura esotico e spacciato per nostrano. Tra l’altro nei primi tre mesi del 2015 sono stati importati in Italia oltre 233 milioni di chili di pesci e crostacei, molluschi e altri invertebrati acquatici con un aumento del 3 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo un’analisi Coldiretti Impresapesca su dati Istat. Il ritorno in mare – continua la Coldiretti – è importante per le marinerie, le quali negli ultimi 30 anni hanno perso in Italia il 35 per cento delle imbarcazioni e 18.000 posti di lavoro, mentre si è progressivamente ridotto il grado di autoapprovvigionamento del pescato.
Il fermo pesca delle attività della flotta da pesca italiana riguarda le reti a strascico a divergenti, sfogliare rapidi e le reti gemelle a divergenti. L’arresto temporaneo è stato quest’anno obbligatorio, per le navi da pesca iscritte nei compartimenti marittimi da Trieste a Rimini dal 26 luglio al 6 settembre; per le navi, iscritte nei compartimenti marittimi da Pesaro a Bari dal 16 agosto al 27 settembre; per le navi iscritte nei compartimenti marittimi da Brindisi a Imperia dal 19 settembre al 18 ottobre.
Per effettuare acquisti di qualità al giusto prezzo il consiglio di Coldiretti Impresapesca è di verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere l’area di pesca (Gsa). Le provenienze da preferire sono quelle dalle Gsa 9 (Mar Ligure e Tirreno), 10 (Tirreno centro meridionale), 11 (mari di Sardegna), 16 (coste meridionali della Sicilia), 17 (Adriatico settentrionale), 18 (Adriatico meridionale), 19 (Jonio occidentale), oltre che dalle attigue 7 (Golfo del Leon), 8 (Corsica) e 15 (Malta).