E’ stato firmato il decreto sul fermo pesca riguardante le unità autorizzate all’esercizio dell’attività di pesca con il sistema a strascico.
“Con tale decreto – ha dichiarato il Sottosegretario con delega alla pesca Giuseppe Castiglione – garantiamo equilibrio non solo tra le attività di pesca e risorse marine ma anche tra le esigenze degli operatori del mare e le difficoltà che fronteggiano quotidianamente”.
Il decreto riguarda le reti a strascico a divergenti, sfogliare rapidi e le reti gemelle a divergenti.
L’arresto temporaneo obbligatorio, per le navi da pesca iscritte nei compartimenti marittimi da Trieste a Rimini, dura 43 giorni consecutivi dal 26 luglio al 6 settembre; per le navi, iscritte nei compartimenti marittimi da Pesaro a Bari, l’interruzione dell’attività è disposta per 43 giorni consecutivi dal 16 agosto al 27 settembre; per le navi iscritte nei compartimenti marittimi da Brindisi a Imperia, è disposta per 30 giorni consecutivi dal 19 settembre al 18 ottobre; infine per le navi iscritte nei compartimenti marittimi della regione Sardegna e della Sicilia, l’arresto temporaneo obbligatorio della pesca, ha durata di almeno 30 giorni consecutivi, nel rispetto dei periodi previsti dai piani di gestione, la cui decorrenza è disposta con provvedimento regionale.
Per la pesca al gambero, le unità coinvolte possono compiere l’interruzione delle attività di pesca anche in compartimenti diversi da quelli dell’iscrizione. In considerazione della singolare specificità dell’Alto Tirreno, in cui la pesca dei gamberi è da sempre svolta in battute giornaliere, sono esentate dagli obblighi le unità che effettuano la pesca del gambero di profondità in Liguria, iscritte nei compartimenti di Genova, Imperia, La Spezia, Savona. Durante il periodo di pesca del gambero di profondità, sono ammesse catture accessorie di specie diverse che potranno essere commercializzate solo se realizzate con strumenti autorizzati. In qualsiasi caso, il gambero di profondità dovrà costituire la quota prevalente, in termini di peso, sull’intero pescato sbarcato.
Per agevolare la ripopolazione ittica particolari misure sono previste anche per l’area di tutela biologica di Fossa di Pomo.