Lo storico Accordo di Parigi, adottato nel dicembre scorso, ha ottenuto il 21 settembre la ratifica formale di ulteriori 31 paesi presso le Nazioni Unite, a New York. Ad annunciarlo il Segretario Generale dell’Onu Ban Ki-moon. Sono ora 60 i Paesi firmatari, che rappresentano il 47,62 per cento delle emissioni globali. L’Italia, così come l’Unione Europea, non rientra ancora tra i firmatari, ma si è formalmente impegnata a ratificare l’accordo entro l’anno.
Raggiunto e superato quindi il numero minimo di 55 Paesi aderenti, l’Accordo di Parigi ha così superato una delle due soglie richieste per la sua entrata in vigore. L’altra, il 55 per cento delle emissioni globali, potrebbe essere raggiunta entro la fine dell’anno.
“E’ positivo che tra coloro che si stanno impegnando di più affinchè l’Accordo entri rapidamente in vigore, ci sono sia i maggiori inquinatori del mondo che i Paesi più vulnerabili agli effetti del riscaldamento globale. Questo dimostra come i cambiamenti climatici ci uniscano tutti e richiedano una nostra rapida risposta” ha commentato Luca Iacoboni, responsabile Campagna Energia e Clima per Greenpeace.
“L’Italia si è impegnata a ratificare l’accordo entro l’anno, ma decisamente non è abbastanza. Oltre agli annunci è il momento di passare ai fatti, puntando finalmente in maniera decisa sulle energie rinnovabili e abbandonando i combustibili fossili, e prendendo finalmente una posizione ambiziosa e propositiva all’interno dell’Unione Europea. L’Italia dimostri finalmente leadership e concretezza nell’affrontare il tema dei cambiamenti climatici”.