Il Ministero della Politiche agricole, alimentari e forestali comunica che oggi il Ministro, Maurizio Martina, ha informato il Consiglio dei Ministri dell’eventualità che, dopo il pronunciamento del Tar del 9 aprile sulla legittimità del decreto che dispone il divieto di coltivazione in Italia per 18 mesi del mais geneticamente modificato, si debba intervenire con eventuali nuovi provvedimenti, d’intesa con le Regioni.
E’ stata concordata la possibilità, con i colleghi Beatrice Lorenzin, Ministro della Salute, e Gian Luca Galletti, Ministro dell’Ambiente, di un intervento comune atto a impedire eventuali coltivazioni qualora la sentenza annullasse il decreto in essere.
Il Ministro Martina ha comunicato, inoltre, al Cdm di aver già convocato le Regioni per giovedì 10 aprile al fine di trattare il tema. In seguito alle dichiarazioni, è arrivato l’apprezzamento del Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. La difesa del territorio nazionale dalla contaminazione da Ogm – sottolinea la Coldiretti – è un obiettivo condiviso dalla grande maggioranza degli italiani che deve essere difeso dalle autorità responsabili . Gli organismi geneticamente modificati (Ogm) in agricoltura non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico della tipicità, della distintività e del Made in Italy. Nell’Unione Europea – conclude la Coldiretti – nonostante l’azione delle lobbies che producono ogm, nel 2013 sono rimasti solo cinque, sui ventotto, i paesi a coltivare Ogm (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania), con appena 148mila ettari di mais transgenico MON810 piantati nel 2013, la quasi totalità in Spagna (136.962 ettari).
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