Le grandi tele di Elena Guastalla, considerata dalla critica più autorevole l’erede di Ligabue e tra i principali interpreti della corrente Naif Internazionale, espone a Bologna presso la Sala Museale Complesso del Baraccano in via Santo Stefano 119 dal 13 dicembre al 1 febbraio.
“A Gea, madre terra e a tutte le sue creature per avermi fatto dono di una naturale attitudine artistica che ha reso la mia vita una fiaba in mezzo al dramma contemporaneo.”
Con queste parole l’artista introduce l’esposizione, che raccoglie una selezione delle sue opere più significative, dedicate alla natura e ai suoi colori. Contraddistinte da un mirabile cromatismo, vedono protagonisti il mondo delle fiabe, animali domestici, angoli e abitanti del mondo che scorre lungo le rive del Po.
“Elena Guastalla vive dove scorre il grande fiume – spiega Marialberta Spaggiari, curatrice della mostra e figlia dell’artista – nella terra padana dove tutto viene avvolto nella magia della nebbia per essere poi svelato, ritrovato. La mano di questa imperiosa e tizianesca signora, come la descrisse tempo fa Liana Bortolon, si fa voce di questo mondo sottratto alla luce per svelarcelo animato dai colori delle emozioni .
Nel mondo di Elena Guastalla ‘la bellezza non solo può salvare il mondo’ ma insieme a questo l’anima stessa dell’uomo. L’arte, quindi, come necessità espressiva e come fonte di stimoli, sensazioni da cui trarre godimento fisico e spirituale. Attraverso le grandi tele di questa “artista totale “il pubblico entra nella immortale favola della vita scoprendo un senso emotivo e un sentiero che conduce alla libertà.
Elena identifica un’area intima in ognuno di noi, dove non regnano il male e il bene, ma la rappresentazione che ognuno allestisce della propria vita in un gioco quasi teatrale dove prevale l’ assoluta urgenza dell’emozione. Questa è la vera fiaba dell’esistere, su una terra che ci regala tutto e tutto ci toglie :il mistero della vita si rivela nello spettro delle sfumature di una logica sovrana che azzera il giudizio e la regola cromatica. L’albero diventa viola e il nostro amato gatto giallo fluo per raccontarci che esiste prima ciò che sentiamo, amiamo e temiamo di tutto quello che crediamo di vedere.
Di fronte all’opera di questa artista si sente l’ ironia, il gioco, la gelosia ,la rabbia che ciascuno dei personaggi rappresenta nella tela come sentimenti reali e profondi. Le emozioni avranno un colore e una forma che ci toccheranno e ci guariranno. Ogni sfumatura del sentire, dalla paura più profonda nel gatto che prevede la furia dell’alluvione padana all’incanto onirico, ludico e avvolgente dell’ amore di mamma civetta che protegge i suoi piccoli saranno davanti a noi per emozionarci…”
“Nello scenario di Gea, possente madre terra – conclude Spaggiari – ogni scelta cromatica avrà il colore di ciò che sentiamo quando riusciamo a connetterci con la grandezza della natura in una totale libertà ed euforia dell’esistere.”
Elena Guastalla ha esposto in innumerevoli città in Italia e all’estero, ottenendo i maggiori riconoscimenti. E’ presente in prestigiosi musei tra i quali: Museo Nazionale delle Arti Naives Luzzara -RE-, Museo Cervi -RE-, Museo Internacional de Arte Naif-Jaen-Spagna., Museo degli Artisti Autodidatti Trebnje-Slovenia Nizza Francia. E’ tra i protagonisti del film-documentario prodotto da Rai 3 “I lupi dentro”, con la regia di R.Andreassi. E’ stata invitata per oltre vent’ anni al Festival dei Due Mondi di Spoleto-Charleston, a Cannes, Sabbioneta e in altre città d’arte a esporre le proprie opere. Insignita del titolo di cittadina onoraria in varie città dove ha realizzato Murales.
Tra le personalità del mondo della cultura che hanno svolto studi e apprezzato i suoi lavori: C. Zavattini, F. Solmi, B. Gardin, L. Berzioli, A. Cozzi, R. Margonari, D. Villani, L. Bortolon, M. Dall’Acqua, R. Bolondi, A. Gianolio, R. De Grada, S. Morichelli, M. De Micheli, Cattafesta, V. Sgarbi, A. Jacowski, D. Lajolo, R.Andreassi, Y. Duiella, R.Valli, A. Moscè, F.Volo, P. Nori… e il suo amato pubblico di grandi e piccoli.
“Il ringraziamento per la realizzazione di questo evento – spiega Elena Guastalla – va al Comune di Bologna, al Presidente del Quartiere S Stefano Ilaria Giorgetti, appassionata estimatrice della mia opera, Brunella Bordini attenta e competente organizzatrice, Daniela Turci, sensibile ed ecclettica Dirigente dell’Istituto 20 e a tutti coloro che sostengono l’arte come fondamento di senso nella nostra vita.”
Gli orari di apertura della mostra: martedì, giovedì e venerdì dalle 16 alle 19.30 – mercoledì, sabato e domenica dalle 11.30 alle 19.30. 25/ 26 dicembre e 1 gennaio chiuso.
In occasione dell’evento, in anteprima nazionale, sarà possibile ammirare la preziosa tavolozza di Antonio Ligabue.
Elena Guastalla vive e dipinge a Guastalla, Reggio Emilia, dove ha sede il suo studio permanente. Info: www.elenaguastalla.com.