Il gup del tribunale di Taranto, Vilma Gilli, ha rinviato a giudizio 44 persone fisiche e tre società per l’inchiesta “Ambiente Svenduto” sul disastro ambientale provocato dall’Ilva di Taranto. Tra loro anche l’ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, accusato di concussione aggravata.
Vendola avrebbe esercitato pressioni sul direttore generale di Arpa Puglia, Giorgio Assennato (a giudizio per favoreggiamento personale), per far “ammorbidire” la posizione della stessa agenzia – che in una nota del 21 giugno 2010 aveva rilevato picchi di benzoapirene – nei confronti delle emissioni nocive dall’Ilva e consentire la prosecuzione della produzione.
Secondo l’accusa, Vendola avrebbe “minacciato” la non riconferma di Assennato, il cui mandato scadeva nel febbraio 2011. I fatti contestati sono compresi nel periodo che va dal 22 giugno 2010 al 28 marzo 2011.
La concussione aggravata è contestata a Vendola in concorso con l’ex responsabile Rapporti istituzionali dell’Ilva Girolamo Archinà, l’ex vice presidente di Riva Fire, Fabio Riva, l’ex direttore dello stabilimento siderurgico di Taranto Luigi Capogrosso e il legale dell’Ilva Francesco Perli. Tra gli assolti, l’ex assessore all’Ambiente e magistrato Lorenzo Nicastro.
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