L’Associazione Italiana Agricoltura Biologica, in vista delle elezioni politiche, ha approntato un decalogo per la XVII Legislatura, con specifico riferimento al sistema agroalimentare. L’agricoltura biologica, si legge in una nota, contribuisce all’equilibrio delle zone rurali, all’offerta di alimenti sani e di qualità, alla tutela dell’ambiente e delle risorse naturali, a generare impiego. Presenta pertanto incomparabili meriti nutrizionali, ecologici e occupazionali che richiedono attenzione, programmazione e sostegno istituzionale al fine di servire l’interesse della collettività presente e futura.
Al primo punto, “portare il biologico al 20% di superficie al 2018. L’agricoltura biologica si estende su circa un milione di ettari nel nostro Paese. Rappresentando il metodo di produzione più consono alla sfida ambientale e climatica, alla promozione occupazionale e al perseguimento di una autentica Green Economy, il biologico merita di essere sostenuto e promosso attraverso adeguati strumenti legislativi e finanziari, riformulando il Piano di Azione Nazionale per il biologico, capaci di raggiungere l’obiettivo del 20% di SAU.”
Al punto 2, “aumentare al 50% gli Acquisti Pubblici Verdi. L’Amministrazione Pubblica rappresenta un grande attore economico sia attraverso la sua spesa diretta che quale elemento di traino per beni e servizi di utilità pubblica. Perseguire, attraverso disposizioni finanziarie, l’obiettivo del 50% di mense biologiche e a filiera corta in asili, scuole, ospedali, uffici, caserme e carceri rappresenta uno dei principali criteri per garantire alimenti ad alto contenuto salutistico e ambientale a famiglie, degenti e lavoratori.”
Terzo, varo urgente della clausola di salvaguardia su coltivazione OGM. Secondo l’Aiab l’intero sistema agricolo e alimentare nazionale, oltre ai suoi equilibri ambientali, può essere messo a repentaglio dall’avvio di coltivazioni transgeniche nel nostro Paese. “Tra i primi atti del Governo, -e ad alto valore simbolico sul senso della Legislatura- deve essere notificata a Bruxelles una Clausola di Salvaguardia sulle coltivazioni transgeniche che esprima la volontà italiana di mantenere l’intero territorio nazionale libero da OGM.”
Punto quattro, “determinazione di strumenti legislativi e finanziari per conseguire l’obiettivo del 100% di agricoltura biologica nelle aree Natura 2000. Le aree di maggior pregio ambientale del Paese, dove spesso l’agricoltura si integra alla gestione delle risorse naturali e paesaggistiche, devono godere di criteri produttivi e conservativi in armonia. L’agricoltura biologica soddisfa pienamente questi obiettivi e, grazie a strumenti di indirizzo e incentivo, deve pertanto estendersi sull’intera superficie a uso agricolo dei singoli territori protetti.”
Quinto, “ripristino della dotazione finanziaria a vantaggio della ricerca in agricoltura biologica generata dal prelievo del 2% sulla vendita dei pesticidi. Una legge dello Stato è rimasta inevasa negli ultimi anni. Si tratta della norma che prevede un prelievo del 2% sulla vendita dei pesticidi a vantaggio della ricerca in agricoltura biologica. Questo fondo va ripristinato per garantire vitalità al sistema di ricerca nazionale che sostiene le produzioni biologiche, private storicamente e strutturalmente di un’adeguata attenzione scientifica.”
Al sesto punto Aiab chiede una “legge nazionale per la promozione dell’agricoltura sociale e di sistemi innovativi di welfare territoriale. L’agricoltura sociale sta registrando l’interesse crescente di operatori agricoli, sociali e istituzionali, a livello nazionale ed europeo, per le possibilità che offre sia sul piano della diversificazione dell’attività e del reddito degli agricoltori che dei nuovi percorsi di inclusione e coesione sociale. In proposito, deve essere varata una legge sulla regolamentazione e la promozione delle attività da agricoltura sociale, perfezionando il testo di legge unificato già approvato dalla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati uscente.”
Segue la “lotta al consumo di suolo e la promozione dell’occupazione giovanile nelle campagne. 30 milioni di ettari di terreno sono andati perduti in Italia negli ultimi 30 anni. Al fine di impedire che il suolo fertile venga eroso e consumato dalla cementificazione delle aree rurali e perirubane è indispensabile vincolarne la destinazione agricola e rilanciarne l’attività, anche favorendo l’accesso dei giovani agricoltori ai terreni di proprietà pubblica e sostenendone il recupero produttivo in chiave agroecologica attraverso incentivi al primo insediamento, formazione e assistenza sulle tecniche di agricoltura biologica.”
All’ottavo punto le “norme per la realizzazione della Sovranità Alimentare in Italia. La Sovranità Alimentare persegue la coesione sociale grazie alla generazione di sistemi agroalimentari partecipati, autonomi e sostenibili nelle loro articolazioni produttive e distributive. La Sovranità Alimentare si realizza in Euro pa e nel nostro Paese puntando sulla vitalità dei territori e con un quadro normativo pertinente che consolidi e rafforzi le esperienze di agricoltura biologica, i circuiti corti di produzione e consumo, l’accesso alle risorse produttive (come terra, acqua e biodiversità) e la loro corretta gestione, la tutela dei diritti dei lavoratori del sistema agroalimentare.”
Al nono la gestione del verde pubblico con i metodi del biologico, a tutela della salute dei cittadini. Per l’associazione l’uso di pesticidi nelle aree verdi pubbliche frequentate dai cittadini, quali giardini scolastici e rionali, aiuole e cigli delle strade urbane va bandito. Tali aree dovranno essere gestite ricorrendo a tecniche e prodotti ammessi in agricoltura biologica.
Decimo e ultimo, si propone una “delega a Sottosegretario Mipaaf su Biologico e Sovranità Alimentare e Costituzione di un intergruppo parlamentare a supporto dell’agricoltura biologica. Per raggiungere con determinazione i fini suesposti, il governo deve assegnare una delega specifica su Biologico e Sovranità Alimentare a una figura di alta qualità morale e professionale che dia impulso al perseguimento preminente di obiettivi sociali e ambientali negli assetti rurali e nel tessuto produttivo agroalimentare, mentre il Parlamento deve essere animato e incalzato dal lavoro di un gruppo trasversale a consolidamento dell’agricoltura biologica in Italia.”