Via libera definitivo da parte del Consiglio dei ministri al decreto legislativo in base al quale il Corpo Forestale confluirà nell’Arma dei Carabinieri. Il provvedimento fa parte della riforma Madia e conclude l’iter di riordino.
“Con la riorganizzazione del Corpo Forestale all’interno dei Carabinieri – ha commentato il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti – l’Italia si dota di una Polizia agro-ambientale che sarà subito un riferimento in Europa nel contrasto ai reati contro l’ambiente e l’agroalimentare”.
“Con questa riforma – ha rassicurato – resta pienamente affermata la specializzazione dei Forestali e la si integra con la grande capacità tecnico-operativa dell’Arma”.
Così la nota diffusa al termine del Consiglio dei Ministri del 28 luglio: “Il Decreto provvede all’eliminazione delle duplicazioni delle funzioni e alla gestione associata dei servizi comuni. È previsto l’assorbimento del Corpo forestale nell’Arma dei Carabinieri, con l’obiettivo di dare unitarietà e più forza anche alla funzione di controllo sul territorio valorizzando la specialità agroambientale. Il testo tiene conto delle indicazioni dei pareri parlamentari, del Consiglio di Stato e della Conferenza unificata.
Con la riorganizzazione del Corpo forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri scendono da 5 a 4 i corpi di polizia, viene potenziato il livello di presidio del territorio attraverso il rafforzamento dell’attuale assetto con la cooperazione della capillare rete di strutture dell’Arma, delle sue capacità investigative e delle sue proiezioni internazionali per le attività preventive e repressive. Nel nuovo comando viene assicurata la specializzazione attraverso l’impiego del personale del CFS e si punta a risparmi di spesa di circa 100 milioni di euro in 3 anni. Il nuovo comando è posto alle dipendenze funzionali del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.”