Si è svolto al Gasometro di Roma il primo Forum Fuels Mobility, “Trasporti: tra ambiente e sicurezza”, l’evento convegnistico sull’innovazione tecnologica nella mobilità sostenibile e nella rete carburanti, promosso da BFWE – BolognaFiere Water&Energy in collaborazione con Assogasliquidi-Federchimica, Assopetroli-Assoenergia e Unem.
Al centro del dibattito: le criticità del quadro normativo europeo, l’adeguamento delle infrastrutture al parco nuovo circolante, la perdita di competitività rispetto ai Paesi non Ue. Le società vanno verso l’integrazione e la “miscelazione” dei vari vettori: GPL, GNL, biometano, e-fuels, biocarburanti, idrogeno, elettrico.
Quello che è emerso dagli interventi è che il trasporto è responsabile di oltre il 20% delle emissioni a livello globale e di conseguenza la mobilità sostenibile è il pilastro della transizione energetica. Tuttavia gli obiettivi europei sono difficilmente raggiungibili nei tempi stabiliti. Questo perché la strategia Ue è impostata su un “approccio ideologico”, che non tiene conto né delle peculiarità di ogni singolo Paese, in particolare dei suoi punti forza, né di tutti i vettori energetici che possono contribuire alla decarbonizzazione dei trasporti. Altri problemi emersi: le infrastrutture che devono essere adeguate ai nuovi veicoli circolanti e le normative Ue che si applicano solo in Europa e non in altri Paesi, con conseguente perdita di competitività.
In tutte le tavole rotonde è stato quindi messo in risalto il ruolo fondamentale di tutti i vettori che insieme possono contribuire a decarbonizzare il trasporto su strada, ferroviario, marittimo, privato e pubblico: Gpl, Gnl, biometano, efuels, biocarburanti, idrogeno, elettrico. Tutti concordi nel dire che non ci sono soluzioni uniche e ogni segmento ha bisogno della sua soluzione ideale. Multi-energia, è stata la parola d’ordine. Alcune società stanno investendo anche in nuove tecnologie per la miscelazione tra vari carburanti, come metano e idrogeno. Molte altre stanno ampliando il loro core business, ad esempio dall’elettrico si stanno focalizzando anche sull’idrogeno e sui nuovi carburanti “green”.
Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin
Ad aprire i lavori è stato il Ministro Pichetto Fratin, che ha sintetizzato lo spirito alla base dell’evento: nella mobilità e nei trasporti, c’è un’esigenza di cambiamento, è scritto nelle strategie dell’Unione europea, è scritto nei programmi del settore privato ed è scritto nella trasformazione tecnologica che stanno vivendo i vari comparti legati tra di loro, dal trasporto privato, pubblico e commerciale, dall’aereo al ferroviario passando per il marittimo.
Il Ministro ha presentato le strategie del Governo per il futuro della mobilità in Italia, alla luce dei nuovi obiettivi UE, con un unico filo conduttore che è stato ribadito da tutti i relatori negli interventi delle tavole rotonde che si sono susseguite: il futuro della mobilità va visto non in maniera univoca, anzi bisogna percorrere tutte le strade per ottenere energia e carburanti puliti, dall’elettrico all’idrogeno, passando per tutti i carburanti green. In particolare – ha detto il ministro Pichetto Fratin – “stiamo promuovendo anche le possibili alternative all’elettrico, puntando sui biocarburanti e sul biometano, che stiamo difendendo in Europa perché crediamo che possano rappresentare il futuro dei motori a combustione”.
Paolo Borchia, eurodeputato coordinatore commissione ITRE del Parlamento europeo
Un nodo nevralgico è stato evidenziato da Paolo Borchia: “La tabella di marcia definita da Bruxelles è ambiziosa ma si tratta di un impianto che pecca di restrittività perché in previsione sarà adottato solo in Europa e non in altri Paesi. Ciò vuol dire una perdita di competitività a livello economico”, ha detto, sottolineando come l’impostazione legislativa europea sia basata su “un approccio ideologico e non concreto” che non tiene conto delle specifiche soluzioni che ogni Paese ha già sviluppato mentre “è invece necessaria una neutralità tecnologica con un mix di vettori”. In particolare soffermandosi sull’Italia, nonostante “siano stati fatti dei passi in avanti con importanti investimenti e sforzi”, la strada è ancora lunga: come spiega Borchia, e come è stato sottolineato in molti interventi successivi – se si parla di elettrico, le infrastrutture di ricarica dovranno crescere al ritmo della diffusione della messa sul mercato di questi veicoli. Se si parla di idrogeno bisogna realizzare le infrastrutture che servono alle autovetture e ai furgoni con reti di collegamento. Se parliamo di marittimo, occorre fornire alle navi in banchina infrastrutture per la ricarica di elettricità. “Tutto questo seguendo le tappe previste entro 2025 ed entro il 2035. Date fissate che diventano richieste difficili da perseguire”, ha commentato Borchia.
Le associazioni
“Condividiamo il tema dei rischi di scelte univoche. L’industria vuole migliorare le tecnologie esistenti per ridurre le componenti fossili nei carburanti ed arrivare a prodotti decarbonizzati. Per poter fare ciò non bastano il coraggio e le competenze imprenditoriali. Occorre una adeguata legislazione che sia di supporto all’incremento nella produzione di soluzioni bio e rinnovabili e che tenga in considerazione i costi delle tecnologie. Il GPL in questo momento è riconosciuto per le sue qualità ambientali ma anche per un prezzo che lo rende disponibili anche alle famiglie meno abbienti”, ha detto nel suo intervento Andrea Arzà, Presidente di Assogasliquidi- Federchimica.
Anche Andrea Rossetti, Presidente di Assopetroli Assoenergia, ha sottolineato la necessità di una “transizione energetica improntata sul principio della neutralità tecnologica, che viaggi sui binari del realismo e della razionalità. Occorre inoltre un approccio sistemico per sanare lo scollamento tra realtà e politiche pubbliche al quale stiamo assistendo. Una transizione votata esclusivamente e dogmaticamente all’elettrico, infatti, non avrà ripercussioni solo sugli operatori della filiera dei carburanti. Il rischio è di mettere a repentaglio la sopravvivenza di interi settori industriali europei, sacrificando posti di lavoro, expertise e ricchezza, in favore degli interessi dei Paesi del far east, che detengono il monopolio delle supply chain dell’elettrico”.
Marina Barbanti, Direttore Generale Unem, si è invece soffermata sulla decisione Ue rispetto allo stop ai motori a combustione intera, ad eccezione degli efuels. Una decisione che “è stata sempre molto chiara, cioè quella di vietare per legge alcune tecnologie che oggi anzi sono in grado di garantire la transizione nella decarbonizzazione dei trasporti. Decisione incomprensibile che ci espone a diversi rischi, sia industriali che sul fronte della sicurezza degli approvvigionamenti”. Barbanti spiega poi che “l’introduzione degli e-fuel per alimentare un motore a combustione interna dopo il 2035 è positiva a metà perché ci sono anche altri prodotti carbon neutral oggi lasciati fuori, come i biocarburanti e i recylced carbon fuels, che possono dare un contributo decisivo alla decarbonizzazione. Deve valere il principio della neutralità tecnologica”.
Numeri, fondi del PNRR e infrastrutture
Antonio Parenti, Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, ha invece fatto il punto sui nuovi scenari energetici e ambientali nell’attuale contesto geopolitico, rilevando che i dati sembrano dimostrare che siamo di fronte a cambiamento epocale: dal 1990 al 2018 in Europa ha ridotto le emissioni CO2 del 23% e l’economia è cresciuta del 61%. Esiste dunque un nesso positivo tra riduzione delle emissioni e crescita economica, ha sottolineato Parenti.
In particolare, tutti concordi sull’idea che, per mettere in campo tutte le innovazioni tecnologiche e diversificare e integrare i vettori energetici più moderni, è necessario utilizzare i fondi del PNRR – come ha sottolineato Eugenio Patanè, Assessore alla Mobilità Sostenibile e Trasporti di Roma Capitale, illustrando obiettivi e problematiche nel trasformare una città estremamente complessa e grande come Roma in una “città sostenibile” dal punto di vista dei trasporti e della mobilità.
Il Vice Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Galeazzo Bignami, si è soffermato in particolare sulla logistica: “nel percorso della transizione energetica e dell’attuazione dei programmi previsti dall’UE, occorre lavorare ancora molto sull’implementazione infrastrutturale. Dobbiamo considerare il traguardo 2035 come una opportunità da preservare per mettere in atto importanti cambiamenti”, ha detto Bignami aggiungendo che è anche “essenziale l’accessibilità a tutti di questi nuovi tipi di mobilità. Bisogna evitare che fasce meno abbienti debbano ripiegare su auto fuori produzione per la difficoltà di acquisto dei mezzi e di approvvigionamento energetico. Dunque è giusto procedere guardando alla sostenibilità ambientale ma sempre in modo attento e concreto”.
Modernizzazione rete carburanti
Si è parlato anche di modernizzazione della rete carburanti. Massimo Bitonci, Sottosegretario del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ha illustrato gli obiettivi del tavolo interministeriale, da lui coordinato, per la ristrutturazione della rete. Un tavolo che è una “occasione dopo anni per affrontare dei problemi strutturali in un settore centrale legato alla logistica e alla mobilità”. Si è parlato quindi delle tematiche inerenti al coordinamento delle banche dati degli impianti per combattere l’abusivismo ed illegalità, al sistema incentivante per le dismissioni e bonifiche dei siti, al riordino della rete autostradale, alla sicurezza degli impianti, alla gestione ed implementazione con i nuovi biocarburanti e sintetici e-fuel ed al costo delle commissioni bancarie e dei pagamenti digitali.
L’evento è stato promosso da BFWE, joint venture fondata nel 2021 da BolognaFiere e Mirumir con lo scopo di sviluppare un progetto imprenditoriale che contribuisca alla conoscenza e alla condivisione delle tematiche connesse al valore economico e sociale dell’acqua, dell’energia e delle nuove applicazioni tecnologiche. BFWE gestirà, dal 11 al 13 ottobre 2023, sei manifestazioni dedicate alla transizione ecologica che si svolgeranno in contemporanea nel quartiere fieristico di Bologna.