Dopo il riconoscimento dell’Indicazione Geografica Protetta avvenuto lo scorso 24 aprile, la Finocchiona IGP, in pochi mesi, ha fatto una partenza che si potrebbe definire in gergo sportivo, bruciante.
Nel solo mese di maggio infatti, sono stati prodotti 85mila Kg di prodotto, pari a un valore stimato di 1milione di euro alla vendita e 630 mila alla produzione, tutto ciò appena 10 giorni dopo l’approvazione del regolamento di esecuzione dell’IGP da parte dell’Unione Europea.
A questi numeri importanti va ad aggiungersi il trend positivo sul fronte delle adesioni al Consorzio di Tutela, costituitosi nell’aprile scorso e guidato dal direttore Francesco Seghi e dal presidente Fabio Viani, le aziende aderenti, infatti, hanno raggiunto le 46 unità, con oltre 65 richieste di iscrizione, e la produzione stimata è di 12mila quintali, pari a 1milione e 200mila chilogrammi di prodotto.
La Finocchiona è uno storico salume toscano e il riconoscimento IGP rappresenta un’opportunità per rafforzare ulteriormente il legame con il territorio di produzione. La provincia di Siena è quella con il maggior numero di aziende, pari a 12, seguita da Firenze (8), Pisa (7), Arezzo (5), Prato (4) e Pistoia (4) per concludere con Grosseto (3), Lucca (2) e Massa Carrara (1).
Questo salume è profondamente legato alla terra di Toscana, ne è la Regina: nessun altro ha caratteristiche così uniche e profondamente radicate al territorio e alla sua storia, ma soprattutto alla sua gente.
La suinicoltura e l’elaborazione delle carni di maiale, infatti, è antichissima in queste zone e la Finocchiona è presente fin dal medioevo, quando nelle porcilaie i contadini allevavano i suini per ottenerne poi gli insaccati. E’ quindi dal legame con gli uomini che ne deriva una tradizione nella preparazione divenuta simbolo di una regione.
Secoli di tradizione conservati fino ad oggi, che quotidianamente vengono assaporati sulle nostre tavole.
Per tutelare questo prodotto tipico toscano nel 2004 è iniziato il cammino per riconoscere ufficialmente la Finocchiona come Indicazione Geografica Protetta (IGP), percorso terminato ben undici anni dopo nel 2015. Grazie al riconoscimento del disciplinare di produzione è garantito ai consumatori un salume di qualità, preparato secondo la ricetta storica tramandata fino ai giorni nostri ed assicurare così ad ognuno di noi di poter gustare una fetta di Toscana.
La sfida però va verso il mercato mondiale, obiettivo infatti del Consorzio è quello di aprire le porte a nuovi mercati, per far conoscere quest’eccellenza unica al mondo. La percentuale di export, oggi, è pari al 10 – 15 per cento della vendita, con una stima economica compresa tra 900mila e 1milione e 350mila euro.
Nei giorni scorsi, inoltre, si è svolto un incontro con una delegazione della regione cinese, che potrebbe essere un primo passo verso un’apertura ai mercati dell’Estremo Oriente.
Per quanto riguarda l’export, i principali paesi importatori sono Germania, Francia, Belgio, Austria, Olanda e Paesi scandinavi. Ci sono alcune vendite extra-UE ad Hong Kong e nel continente australe.
“Questo prodotto – afferma Fabio Viani, presidente del Consorzio – ha un potenziale enorme che ancora non è stato sfruttato e che molti non conoscono: ha un gusto e note aromatiche uniche che consentono abbinamenti a vini e creazioni culinarie. La sfida sul breve periodo è quella di confermare e aumentare i dati di produzione sostenuti, così come i consumi in Italia e all’estero; abbattere le eventuali resistenze di mercato, informare il consumatore sui valori, le caratteristiche e le garanzie della Finocchiona IGP. Sul medio periodo, vogliamo puntare al mercato statunitense, mentre guardando ai prossimo tre anni vorremmo aumentare la produzione e i consumi del 15-20 per cento, che significa un aumento di almeno180 mila chilogrammi, pari a circa 1milione di euro alla produzione e una stima intorno ai 2milioni di euro al consumo”.
Leggi anche questo nostro precedente articolo
https://www.greentoday.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1956;finocchiona-igp&catid=164&Itemid=731
e questa gustosa ricetta che avrebbe apprezzato anche il Machiavelli, amante, si dice, di questo prelibato salume.
http://www.taccuinistorici.it/ita/ricette/moderna/celebrita/Maiale-ubriaco-pel-Machiavelli.html