Aggiornamento del decreto interministeriale sul biometano, il ministero dello Sviluppo economico ha reso nota l’apertura, fino al 13 gennaio, della consultazione pubblica sulla bozza del decreto interministeriale per l’utilizzo del biometano e dei biocarburanti compresi quelli avanzati. Il nuovo decreto aggiornerà i criteri del DM del 5 dicembre 2013. e ha avuto una prima condivisione tra tutti i soggetti coinvolti nei lavori del “Comitato tecnico consultivo biocarburanti” (con rappresentanti del MiSE, MATTM, MIPAAF, MEF, Agenzia Dogane e GSE).
Vuole essere uno stimolo per un nuovo sviluppo dell’uso del biogas, questa volta non per la produzione di elettricità ma per il suo impiego, come biometano, nel settore dei trasporti.
Avere un confronto preliminare con i soggetti interessati, alle materie disciplinate dal decreto in questione, per garantirne l’efficacia ed il successo, sottolinea il Mise, appare particolarmente importante ed utile, proprio ora che il Paese sta predisponendo gli strumenti per finalizzare il raggiungimento dell’obiettivo del 10% di fonti rinnovabili nei consumi energetici del settore dei trasporti, di cui almeno lo 0,5% attraverso l’uso dei “biocarburanti avanzati”.
Nell’elaborare i commenti e/o le proposte integrative ed alternative si chiede di tener conto anche dei seguenti vincoli e principi a base del testo oggetto della consultazione pubblica.
Favorire ed incentivare lo sviluppo dei biocarburanti avanzati (secondo la loro recente definizione nella direttiva UE 2015/1513, c.d. direttiva “ILUC”) di cui l’Italia è stato il maggior sostenitore nell’ambito dei lavori preparatori della Direttiva stessa.
Priorità al biometano usato nei trasporti, per contribuire al raggiungimento del target al 2020 del 10% di fonti rinnovabili nel settore dei trasporti. Primo obiettivo intermedio è arrivare ad un consumo di circa 1,1 Miliardi di metri cubi. Poi, in seguito, con aggiornamenti successivi del DM, ampliarne gli usi oltre ai trasporti, con consumi previsti fino a 6-8 Mld di mc (secondo stime di disponibilità nazionali elaborate da varie fonti).
Favorire lo sviluppo di una economia circolare del mondo agricolo: dalla produzione agricola e dagli allevamenti si generano scarti e sottoprodotti (ad esempio, liquami, letami, etc.) da cui si può ricavare biometano, il quale, trasformato in forma liquida come “biometano liquido” (BML), può essere usato come combustibile nei trattori agricoli, usati a loro volta per la produzione agricola e per gli allevamenti.
Favorire lo sviluppo del ciclo virtuoso dei rifiuti ed, in particolare, della frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU), che porta ad una valorizzazione economica degli stessi che riduce il costo complessivo dello smaltimento dei rifiuti.
Nessun incremento, per le imprese e per i cittadini, delle bollette del gas e dell’energia elettrica, ma anzi produrne una qualche diminuzione.
Compatibilità delle misure da introdurre con la disciplina UE sugli aiuti di stato per le rinnovabili, ai sensi della Comunicazione della Commissione UE “Disciplina in materia di aiuti di Stato a favore dell’ambiente e dell’energia 2014-2020” (2014/C 200/01) e quindi, in particolare evitando qualsiasi sovra compensazione degli incentivi da erogare. Infine si chiede di specificare se si vuole che il proprio contributo sia reso pubblico.
La bozza di decreto ha finora accolto molte delle proposte avanzate dal CIB, Consorzio Italiano Biogas e dalle altre associazioni aderenti alla Piattaforma Tecnologica Nazionale sul (Bio)metano, coordinamento tra dieci rappresentanze del mondo agricolo, delle imprese del riciclo organico, dell’industria del gas e delle utilities, delle associazioni ambientaliste. Della Piattaforma, nata durante l’ultima edizione di Ecomondo a Rimini, fanno parte Anigas, Assogasmetano, CIB-Consorzio Italiano Biogas, CIC-Consorzio Italiano Compostatori, il Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo, Confagricoltura, Fise-Assoambiente, Legambiente, NGV Italy, Utilitalia, Fiera di Rimini. Tra le novità più attese l’allungamento della vigenza del decreto fino al 2022 e strumenti di supporto che favoriscano la bancabilità dei progetti e la valorizzazione dei livelli di sostenibilità ambientale implementabili con il biometano.
«Siamo soddisfatti del lavoro fatto dai Ministeri, che hanno proposto in consultazione un testo di decreto che contiene numerosi aspetti migliorativi», commenta Piero Gattoni, presidente del CIB, Consorzio Italiano Biogas. «Finita la lunga fase di approvazione delle normative tecniche necessarie alla produzione e all’immissione nella rete del gas del biometano, occorreva un “tagliando” del decreto che facesse tesoro dei ritardi accumulati e desse un quadro regolamentare che facilitasse l’attivazione di nuovi progetti. Imprese e associazioni hanno avuto il merito di creare un coordinamento tra tutti i portatori di interesse per semplificare i processi di consultazione e limare i complessi aspetti tecnici e operativi necessari».
Le potenzialità per la produzione di biometano in Italia, sottolinea il CIB, sono molto alte dal momento che il nostro Paese è al secondo posto in Europa per la produzione di biogas con 1500 impianti e una potenza installata di 1200 MW, dei quali circa l’80% si ottiene dal mondo agricolo valorizzando reflui e sottoprodotti.