Dalla Commissione Ue arrivano due nuove indicazioni geografiche italiane

La tipica chiusura dei culurgiònis, sa spighetta, rappresenta il simbolo del grano per propiziare la nuova annata agraria a fine agosto.

La Commissione Ue ha approvato l’aggiunta di due nuove denominazioni nel registro delle indicazioni geografiche protette (IGP).
Si tratta dei Culurgionis d’Ogliastra, una pasta fresca a forma di spiga, chiusa a mano, ripiena di patate, formaggio, grassi vegetali e/o animali ed erbe aromatiche, e dei Pizzoccheri della Valtellina, una pasta ottenuta dalla lavorazione di una miscela di farina di grano saraceno (almeno il 20 per cento) e altre farine.

I pizzoccheri sono prodotti e venduti sia come pasta secca che fresca e sono disponibili in tre formati: tagliatelli stesi, tagliatelli avvolti e gnocchetti.
Nell’Ogliastra e nei paesi di Sadali e Esterzili della Barbagia di Seulo, i culurgiònis, oltre ad essere un appetitoso alimento, sono considerati un segno di stima e rispetto, tanto che venivano preparati in occasioni particolari: come ringraziamento alla fine del raccolto del grano, per ricordare ed onorare i morti, il giorno della commemorazione dei defunti a Novembre. La tradizione li vuole anche amuleti che proteggevano la famiglia dai lutti.
Gli ingredienti dei Pizzoccheri per 4 persone? 400 g di farina di grano saraceno, 100 g di farina bianca, 200 g di burro, 250 g di formaggio Valtellina Casera dop (den.ne di origine protetta), 150 g di formaggio in grana da grattugia, 200 g di verze, 250 g di patate, uno spicchio di aglio, pepe. L’Accademia del Pizzochero di Teglio suggerisce questa preparazione: “Mescolare le due farine, impastarle con acqua e lavorare per circa 5 minuti. Con il mattarello tirare la sfoglia fino ad uno spessore di 2-3 millimetri dalla quale si ricavano delle fasce di 7-8 centimetri. Sovrapporre le fasce e tagliarle nel senso della larghezza, ottenendo delle tagliatelle larghe circa 5 millimetri. Cuocere le verdure in acqua salata, le verze a piccoli pezzi e le patate a tocchetti, unire i pizzoccheri dopo 5 minuti (le patate sono sempre presenti, mentre le verze possono essere sostituite, a secondo delle stagioni, con coste o fagiolini). Dopo una decina di minuti raccogliere i pizzocheri con la schiumarola e versarne una parte in una teglia ben calda, cospargere con formaggio di grana grattugiato e Valtellina Casera dop a scaglie, proseguire alternando pizzoccheri e formaggio. Friggere il burro con l’aglio lasciandolo colorire per bene, prima di versarlo sui pizzoccheri. Senza mescolare servire i pizzoccheri bollenti con una spruzzata di pepe.”

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