Sono 51 i brevetti di invenzioni industriali/ modelli di utilità, 207 le varietà vegetali protette da privativa e oltre 460 le varietà vegetali iscritte ai registri nazionali, contenuti nel catalogo di innovazioni prodotte dal CREA, presentato in occasione del workshop La valorizzazione delle innovazioni CREA in agricoltura: strumenti ed opportunità che si è svolto il 26 novembre. Si va dalla macchina seminatrice in grado di garantire un particolare metodo di semina che contrasta lo sviluppo di erbe infestanti, riducendo di fatto l’uso di prodotti chimici; alla messa a punto di un metodo per controllare la traspirazione di prodotti floricoli o alimentari (caseari e norcineria), assicurandone il prolungamento della data di scadenza con la conseguente riduzione dell’uso di sostanze conservanti.
Fra le oltre 600 varietà vegetali (fra storiche e nuove) si segnalano, a titolo esemplificativo, quelle in grado di resistere agli stress biotici e abiotici (patologie varie, insetti e cambiamenti climatici) e quelle che estendono il calendario di produzione e maturazione, i mesi cioè in cui sono mature naturalmente. Si tratta, sottolinea il Crea, di un vero e proprio capitale di proprietà intellettuale tutelata e solo in parte utilizzata dalle aziende di produzione e trasformazione dei prodotti agro-alimentari.
“Innovazione, infatti, significa per il settore produttivo una possibilità di sviluppo concreto in termini di maggiore competitività nei mercati nazionale e internazionale, grazie anche a un impiego intelligente e mirato delle risorse finanziarie a disposizione. Per le imprese accrescere la competitività da un lato implica un ampliamento degli investimenti in ricerca e sviluppo nel settore agroalimentare e dall’altro comporta ricadute dirette di carattere economico. Ma non solo. Innovazione vuol dire anche sostenibilità ambientale, ossia un’opportunità per ridurre gli impatti antropici grazie all’impiego di strumenti più efficaci per salvaguardare il territorio e la qualità delle produzioni, usufruendone anche in contesti territoriali tipici dell’ambiente rurale italiano. Molte innovazioni, infatti, sono incentrate sulla trasformazione dei prodotti alimentari, anche di quelli tradizionali, in cui la tecnologia può consolidare la qualità, intesa come stabilità, salubrità e caratteristiche organolettiche percepite. In tale senso l’innovazione comporta, in aggiunta, per i consumatori anche un miglioramento della sicurezza d’uso legata a una maggiore consapevolezza nelle scelte grazie a un’informazione più completa e fruibile sulla composizione e il metodo di produzione dei prodotti derivanti dalla ricerca nel settore”