La Commissione europea ha premiato 45 giovani scienziati che si sono distinti per i loro progetti scientifici. I concorrenti, tra i 14 e i 20 anni, hanno presentato i loro progetti ad una giuria internazionale indipendente, che ha assegnato 36 premi, alcuni in denaro, per un totale di 49 500 euro, altri di grande valore, come visite scientifiche ai principali laboratori di ricerca europei.
Si sono aggiudicati il primo premio, di 7.000 euro ciascuno, tre progetti: uno norvegese, uno americano e uno italiano.
Il progetto italiano “LaserWAN: connessione internet a banda larga laser”, di Valerio Pagliarino (16 anni), è una tecnologia rivoluzionaria che usa i raggi infrarossi emessi da laser per portare la connessione internet ad alta velocità anche nei luoghi più isolati del mondo, eliminando il divario digitale. Questa connessione internet viaggia sulle linee elettriche utilizzando raggi laser al posto della fibra ottica, con la stessa qualità del segnale, e ha il doppio vantaggio di non richiedere scavi costosi e di essere ecologica, poiché i raggi laser non producono inquinamento elettromagnetico. L’invenzione, per la quale è già stato richiesto il brevetto, è stata ispirata da un vecchio telecomando. Valerio racconta che stava facendo esperimenti sulla trasmissione quando ha avuto l’illuminazione: “In fondo la fibra ottica trasmette luce lungo un dispositivo fisico. Ma la tecnologia per trasmettere luce senza fili c’è, ed è il laser».
Oltre al premio in denaro, Valerio Pagliarino potrà anche partecipare al Forum scientifico internazionale per i giovani che si svolgerà a Londra tra luglio e agosto 2017.
Altri due italiani, Daniel Copil (18 anni) e Sofia Onorato (19) hanno vinto un portatile Apple per il miglior progetto nel campo dell’agro-alimentare, con un lavoro dal titolo “Antimicrobici naturali estratti dalle piante medicinali”.
Il concorso dell’Unione europea per giovani scienziati è stato istituito dalla Commissione europea nel 1989 per favorire la cooperazione e gli scambi tra i giovani scienziati e per dar loro l’opportunità di essere guidati da alcuni dei più importanti ricercatori europei. Il numero di partecipanti è passato da 53 il primo anno a 138 quest’anno, di cui il 31% donne.