La Commissione europea ha approvato, ai sensi del regolamento UE sulle concentrazioni, l’acquisizione di Ilva da parte di ArcelorMittal. La decisione è subordinata alla realizzazione di un ampio pacchetto di misure correttive, sotto forma di cessioni, che permetterà di mantenere una concorrenza effettiva sui mercati siderurgici europei, a vantaggio dei consumatori e delle imprese.
Polo siderurgico di Taranto – La decisione del 7 maggio fa seguito ad un esame approfondito dell’operazione, che prevede l’acquisizione da parte di ArcelorMittal – il maggior produttore di prodotti piani in acciaio al carbonio d’Europa e del mondo – delle principali attività di Ilva, in particolare del polo siderurgico di Taranto, in Italia, che è il più grande impianto integrato di fabbricazione di prodotti piani in acciaio al carbonio d’Europa. Entrambe le imprese sono importanti produttori in Europa di prodotti piani in acciaio al carbonio laminati a caldo, laminati a freddo e zincati. ArcelorMittal possiede una vasta rete di produzione che si estende in tutto lo Spazio economico europeo (SEE) e Ilva detiene importanti attività di produzione in Italia.
Margrethe Vestager, Commissaria responsabile per la Concorrenza – “L’acciaio è un fattore produttivo indispensabile per molte industrie europee e per molti prodotti che utilizziamo ogni giorno. La decisione garantisce che l’acquisizione di Ilva da parte di ArcelorMittal – che andrà a creare il produttore d’acciaio di gran lunga più grande d’Europa – non si traduca in un aumento dei prezzi dell’acciaio, a danno delle industrie europee, dei milioni di persone che vi lavorano e dei consumatori. ArcelorMittal ha proposto di vendere un certo numero di impianti siderurgici situati in Europa a uno o più acquirenti che li gestiranno su base duratura in regime di concorrenza con ArcelorMittal. Ciò garantirà il mantenimento di una concorrenza effettiva sui mercati siderurgici europei. Tale decisione è in sintonia con l’azione risoluta dell’UE volta a proteggere la nostra industria siderurgica dalle sleali distorsioni commerciali operate dai paesi terzi. Infine, la vendita ad ArcelorMittal delle attività di Ilva dovrebbe anche contribuire ad imprimere un’accelerazione agli urgenti interventi di risanamento ambientale della zona di Taranto. Per proteggere la salute degli abitanti di Taranto, è opportuno che tali essenziali interventi di bonifica proseguano senza indugi”.
Un settore di importanza strategica – Dando lavoro a circa 360 000 persone in oltre 500 siti produttivi presenti in 23 Stati membri, il settore siderurgico europeo rappresenta un’industria di importanza strategica per tutta l’Unione europea. La decisione della Commissione è subordinata alla cessione di diversi impianti siderurgici, che permetterà di mantenere una concorrenza effettiva sui mercati siderurgici europei e la competitività del settore anche dopo l’operazione. Secondo gli impegni, gli impianti siderurgici saranno venduti ad uno o più acquirenti che continueranno a gestirli e a svilupparli, in modo che possano effettivamente competere con ArcelorMittal.
Le riserve della Commissione in materia di concorrenza – Dopo un’indagine approfondita, la Commissione ha espresso il timore che l’operazione avrebbe comportato per i consumatori europei l’aumento dei prezzi dei prodotti piani in acciaio al carbonio laminati a caldo, laminati a freddo e zincati.
L’entità risultante dalla concentrazione si sarebbe trovata a controllare, all’interno del SEE, oltre il 40 % della capacità produttiva relativa ai prodotti piani in acciaio al carbonio laminati a caldo, laminati a freddo e zincati e a detenere una quota di mercato molto più grande di qualsiasi suo concorrente in Europa, ad esempio Tata Steel, Thyssenkrupp e Voestalpine. L’indagine della Commissione ha infatti rivelato che in Europa i concorrenti dell’entità risultante dalla concentrazione non avrebbero avuto né gli incentivi sufficienti né la capacità necessaria per compensare la contrazione della concorrenza risultante dall’operazione.
La Commissione ha inoltre attentamente esaminato il ruolo delle importazioni dai paesi terzi di prodotti piani in acciaio al carbonio laminati a caldo, laminati a freddo e zincati, concludendo che tali importazioni possono incidere in misura significativa sul mercato europeo dei prodotti in acciaio laminati a caldo, in particolare nelle zone geografiche e per le qualità di prodotto in cui ArcelorMittal e Ilva sono concorrenti. Le importazioni possono inoltre incidere, anche se in misura minore, sui mercati dei prodotti in acciaio laminati a freddo e in acciaio zincato. Tuttavia, le importazioni non rappresentano un’alternativa sufficientemente forte e stabile per compensare completamente i probabili effetti negativi sui prezzi risultanti dalla scomparsa della concorrenza tra Ilva e ArcelorMittal.
Infine, la Commissione ha preso in esame anche alcuni altri prodotti, tra cui l’acciaio a rivestimento metallico utilizzato per gli imballaggi, giungendo tuttavia alla conclusione che tali prodotti non destavano preoccupazione a causa, in particolare, della limitata presenza di Ilva in tale segmento di mercato e del ruolo molto incisivo svolto dagli altri concorrenti.
Gli impegni – Per eliminare i dubbi della Commissione in materia di concorrenza, spetta alle parti proporre opportune misure correttive. ArcelorMittal ha proposto una serie di impegni che ha dissipato i timori della Commissione relativi ai prodotti piani in acciaio al carbonio laminati a caldo, laminati a freddo e zincati. In particolare, ArcelorMittal ha proposto di cedere un consistente insieme di attività produttive presenti in Belgio (Liegi), nella Repubblica ceca (Ostrava), in Lussemburgo (Dudelange), in Italia (Piombino), in Romania (Galati) e nell’ex Repubblica iugoslava di Macedonia (Skopje). Inoltre, ArcelorMittal ha proposto di cedere un certo numero di attività di distribuzione localizzate in Francia e in Italia.
Per quanto concerne i prodotti in acciaio laminato a caldo, del pacchetto di misure correttive fa parte la capacità produttiva degli impianti siderurgici situati nella Repubblica ceca (Ostrava) e Romania (Galati), che va a compensare una porzione significativa della sovrapposizione venutasi a creare con l’aggiunta dell’impianto di Taranto al portafoglio di ArcelorMittal. La Commissione ritiene che la misura correttiva sia sufficiente per ridurre il potere di mercato che ArcelorMittal avrebbe ottenuto, tenendo conto del fatto che in Italia e in Europa meridionale la pressione concorrenziale esercitata dalle importazioni è particolarmente forte per i prodotti di base in acciaio laminato a caldo. Per quanto riguarda l’impianto di Galati, inoltre, ArcelorMittal si è impegnata a fornire fondi per incentivare l’aumento della produzione di prodotti in acciaio laminati a caldo da parte del nuovo acquirente.
Per quanto riguarda invece i prodotti in acciaio laminato a freddo, le attività cedute vanno a compensare la stragrande maggioranza delle sovrapposizioni di capacità produttiva delle parti. Le attività interessate riguardano in particolare alcuni impianti di finitura in Belgio (Liegi), in Italia (Piombino) e nell’ex Repubblica iugoslava di Macedonia (Skopje) e l’impianto siderurgico integrato rumeno (Galati).
Infine, per quanto riguarda i prodotti in acciaio zincato, ovvero il segmento di mercato in cui la concorrenza tra ArcelorMittal e Ilva è maggiore, le attività oggetto della cessione corrispondono all’intera sovrapposizione venutasi a creare tra le capacità produttive delle parti. Le attività interessate riguardano in particolare alcuni impianti di finitura in Belgio (Liegi), in Lussemburgo (Dudelange), in Italia (Piombino) e nell’ex Repubblica iugoslava di Macedonia (Skopje) e l’impianto siderurgico integrato rumeno (Galati).
La Commissione ha anche constatato che le attività cedute rappresentano imprese economicamente sostenibili che nel lungo periodo consentirebbero agli acquirenti idonei di competere in modo efficiente con l’entità risultante dalla concentrazione. Inoltre, le attività oggetto della cessione coprono l’intera catena del valore – dalle capacità primarie di produzione di acciaio fino alle attività di distribuzione – analogamente a quanto offrono attualmente ArcelorMittal e Ilva.
Infine, ArcelorMittal ha proposto di eliminare il gruppo Marcecaglia (un significativo concorrente italiano nel settore dei prodotti piani in acciaio al carbonio zincato) dal consorzio di acquisto di Ilva, impegnandosi anche a non acquistare quote del gruppo Marcecaglia nel quadro dell’operazione. Ciò consente di evitare che la concorrenza possa risultare ulteriormente indebolita a causa del rafforzamento dei legami strutturali tra le tre imprese.
Le prossime tappe – ArcelorMittal si è impegnata a organizzare una procedura di vendita aperta, non discriminatoria e trasparente relativa al pacchetto di cessioni, cui potranno partecipare tutti gli operatori potenzialmente interessati. ArcelorMittal comunicherà quindi alla Commissione l’acquirente o gli acquirenti delle attività che avrà scelto. La Commissione valuterà se l’acquirente o gli acquirenti dispongono della capacità (competenze, risorse finanziarie, ecc.) e degli incentivi necessari per continuare a gestire e a sviluppare le attività di produzione al fine di sostituirsi ad Ilva in modo duraturo come concorrenti attivi dell’entità risultante dalla concentrazione.