«Le emissioni di gas a effetto serra di cui è responsabile l’agricoltura possono essere sensibilmente mitigate grazie all’integrazione della digestione anaerobica nell’attività agricola». Lo ricorda il CIB – Consorzio Italiano Biogas, che con il suo presidente, Piero Gattoni, ha partecipato oggi agli stati generali sui cambiamenti climatici, promossi a Roma dal governo nell’ambito delle iniziative di #italiasicura.
Il CIB ha elaborato un documento, disponibile sul sito consorziobiogas.it, che è stato pubblicato tra i contributi ufficiali che verranno discussi nell’ambito della consultazione aperta alla presidenza del Consiglio dei ministri per definire l’agenda italiana, ovvero le idee e le proposte che verranno esposte a dicembre alla Conferenza di Parigi sul clima nel dossier Cop21.
Il documento mette in evidenza che recenti studi, tra i quali quelli condotti dal Crpa di Reggio Emilia e dal JRC a livello europeo, hanno dimostrato come l’utilizzo dei reflui zootecnici in impianti a biogas contribuisca a un abbattimento di oltre il 15% del totale delle emissioni clima alteranti di cui sono responsabili gli allevamenti. Si tratta del potenziale più alto rispetto al complesso di misure di mitigazione individuate dagli stessi studi.
L’agricoltura oggi è responsabile del 12% delle emissioni climalteranti a livello globale (9% a livello europeo) delle quali per circa il 6% costituite da metano e diossido di azoto derivati da allevamenti e gestione delle deiezioni e il resto da emissioni CO2 derivate dall’impiego di fonti fossili per le lavorazioni e perdita della sostanza organica del terreno in colture intensiva.
«Il biogas – commenta Piero Gattoni, presidente del CIB, Consorzio italiano biogas – è una tecnica win-win, doppiamente vincente. Da un lato riduce le emissioni clima alteranti prodotte dalla zootecnia e dall’altro, grazie all’inserimento di un’infrastruttura strategica in grado di utilizzare sottoprodotti e colture di integrazione per la produzione di energia elettrica, termica, biometano e bio-fertilizzanti, permette di perseguire un’intensificazione ecologica del suolo agrario, che contribuisce alla riduzione di emissioni di CO2 ».
«Questa è la più evidente espressione del “Biogasdoneright®”, il biogas fatto bene, che può diventare motore di uno sviluppo agricolo più sostenibile e attento alla tutela dell’ambiente: dall’aria, con l’abbattimento delle emissioni, al suolo, con l’utilizzo del bio-fertilizzante da digestione anaerobica, per ridare nutrienti ai terreni coltivati ma anche per favorire un’agricoltura carbon negative con la chiusura del ciclo del carbonio nel terreno. Perché per nutrire il pianeta dobbiamo tornare a nutrire il terreno».
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