Buone notizie, battuta d’arresto per la pesca di krill nell’Oceano Antartico

Il Premio Oscar Javier Bardem.

La maggior parte delle compagnie che pescano krill in acque antartiche hanno annunciato di voler fermare volontariamente la pesca di krill in vaste aree attorno alla Penisola Antartica, tra cui alcune “zone cuscinetto” attorno alle colonie riproduttive dei pinguini, per tutelare la fauna di questa parte di Pianeta. Ne ha dato notizia Greenpeace, che da tempo aveva avanzato questa richiesta.

 

Il krill – Si tratta di un piccolo gamberetto ed è un elemento chiave delle reti alimentari nell’Oceano Antartico, essendo il cibo di pinguini, foche, balene e altri organismi marini.



L’Association of Responsible Krill – Le compagnie di pesca si sono inoltre impegnate a sostenere il processo politico e scientifico volto alla creazione di una grande rete di aree marine protette in Antartide, anche in aree fino ad oggi interessate dalle loro attività. Le compagnie, che rappresentano l’85 percento dell’industria della pesca al krill in Antartide, sono i membri della Association of Responsible Krill (ARK): Aker BioMarine, CNFC, Insung, Pescachile e Rimfrost.

Giorgia Monti, responsabile della campagna Mare di Greenpeace Italia – «Oltre un milione e 700 mila persone hanno sostenuto a livello globale la nostra campagna per proteggere l’Oceano Antartico, 80 mila anche in Italia. A loro va il nostro ringraziamento. Questo successo è un passo importante nella giusta direzione, speriamo che presto anche altre aziende rinuncino a pescare il krill in aree così delicate».

Il testimonial, Javier Bardem – Al fianco di Greenpeace nell’azione di tutela dell’Oceano Antartico anche il Premio Oscar Javier Bardem, che è intervenuto lo scorso 9 luglio all’evento organizzato da Greenpeace UK a Cambridge, durante il quale è stato reso pubblico l’annuncio delle compagnie di pesca, in concomitanza con un workshop di esperti che stanno delineando le basi scientifiche per la realizzazione di una rete di aree marine protette in Antartide. Una di queste dovrebbe coprire circa 1,8 milioni di chilometri quadrati nel Mare di Weddell.

Appuntamento in Tasmania – La decisione finale rispetto alle aree da proteggere verrà presa alla prossima riunione della Commissione per la Conservazione delle Risorse Marine Viventi dell’Antartide (Commission for the Conservation of Antarctic Marine Living Resources – CCAMLR) che si terrà il prossimo ottobre a Hobart, in Tasmania.

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