Acea Pinerolese Industriale S.p.A. è stata premiata nella categoria P.A. e Utilities per la sua innovazione a livello nazionale legata alla produzione di biometano da rifiuti organici al premio Good Energy Award, organizzato da Bernoni Grant Thornton in collaborazione con Il Sole 24 Ore. Il riconoscimento è stato conferito da una giuria composta da esperti del settore, accademici, ricercatori, giornalisti e presieduta dal Prof. Maurizio Fauri dell’Università di Trento in occasione dell’Italian Energy Summit, tenutosi a Milano lunedì 26 settembre 2016.
L’iniziativa è rivolta a premiare le aziende che hanno contribuito a sviluppare soluzioni finalizzate alla sostenibilità ambientale e innovazioni sul fronte energetico e sulla riduzione degli impatti ambientali (energia, emissioni, rifiuti).
In questo senso Acea Pinerolese Industriale, multiutility della provincia di Torino, ha da tempo sviluppato impianti e tecnologie per trasformare il problema del rifiuto organico in un vantaggio economico e ambientale e un esempio da replicare a livello nazionale e internazionale.
Un impianto, quello del Polo ecologico integrato di Acea Pinerolese Industriale oggetto del Premio, che rappresenta la più grande innovazione a livello nazionale sul fronte della produzione di energie rinnovabili e compost dai rifiuti organici delle città. La società ha interamente progettato e costruito e attualmente gestisce questo innovativo impianto di trattamento della frazione organica dei rifiuti solidi urbani. La struttura si configura come un’unica realtà impiantistica interconnessa per i servizi relativi al trattamento delle acque, dei fanghi/digestato ed al recupero energetico e rappresenta un esempio di integrazione del trattamento anaerobico – aerobico della Frazione organica dei rifiuti solidi urbani.
“Siamo orgogliosi di questo riconoscimento.” – afferma il Presidente di Acea Pinerolese Industriale Filip Kruliš. “Il Premio Good Energy Award sottolinea il ruolo acquisito a livello nazionale dal Polo Ecologico, cioè di un impianto industriale che rappresenta una soluzione completa al trattamento dell’umido da raccolta differenziata. Per questa ragione provengono sempre maggiori richieste da tutta Italia non solo per fruire del trattamento dei propri rifiuti in modo sostenibile presso la nostra struttura, ma anche per replicare il modello in altre città Italiane sfruttando la competenza ingegneristica e i brevetti di Acea Pinerolese.”
“Il risultato di tutto ciò” – prosegue Francesco Carcioffo AD di Acea Pinerolese Industriale – “è un’impresa efficiente che offre oggi un modello per tutta l’Italia di una Multi utility che ha bilanci in utile e produce quindi ricchezza economica per le casse dei Comuni Soci che possono così ridurre la tassazione e sviluppare con questi introiti iniziative sul territorio. Si sfata così il mito delle aziende pubbliche che non funzionano.”
I numeri – Il Polo Ecologico Acea attualmente riceve 60.000 t/anno di Rifiuto Organico e 20.000 t/anno di frazione verde da sfalci e potature con le quali produce 17 GWh/anno di energia elettrica, oltre 18 GWh/anno di energia termica, entrambi da fonti rinnovabili e 6.000 t/anno di compost di qualità. È in fase di progettazione l’ampliamento dell’impianto a 90.000 t/anno di FORSU
I vantaggi ambientali/economici – Con il trattamento anaerobico e aerobico, Acea Pinerolese è in grado di produrre energia elettrica e termica da fonte rinnovabile, biometano per l’immissione in rete e l’autotrazione, compost di qualità, che consente un progressivo rilascio del carbonio e migliora la fertilità dei terreni, contribuendo alla lotta all’effetto serra.
Il risultato è dunque un minore prelievo di risorse naturali da fonte fossile e una riduzione delle emissioni di CO2, rispetto al solo trattamento aerobico. La captazione del biogas, oltre a consentire la produzione di energia da fonti rinnovabili, impedisce la diffusione in atmosfera del metano emesso naturalmente nel processo di decomposizione delle matrici organiche. Vengono così risparmiate 76.000 t/anno di emissioni di CO2. Il metodo Acea consente inoltre di evitare di buttare questi rifiuti in discarica e l’impatto dovuto agli odori, che grazie ad un processo “chiuso” vengono notevolmente limitati.