Biogas e agricoltura, il caso dell’azienda agricola Palazzetto

Il Biogasfattobene si propone in Europa come soluzione per un’agricoltura sostenibile.

Trasformare il settore agricolo e zootecnico da produttore di emissioni climalteranti in atmosfera ad agente neutro o, addirittura, in uno strumento attivo di sottrazione dell’anidride carbonica. E’ questo l’ambizioso traguardo che si pone il Consorzio Italiano Biogas mediante il modello Biogasfattobene che molte aziende agricole italiane associate al CIB stanno già applicando.

Una di queste è l’azienda agricola Palazzetto di Grumello Cremonese (CR), i cui risultati analizzati dal CRPA di Reggio Emilia, in termini di potenziamento dell’attività e riduzione dell’impatto ambientale, sono stati presentati stamane a Braunschweig in Germania, nel corso del simposio internazionale “Soil organic matter management in agriculture Assessing the potential of the 4per1000 initiative” sulla gestione della sostanza organica nei suoli agricoli, ispirato dall’iniziativa internazionale 4 pour Mille.

La storia della Palazzetto – A partire dal 2009, con l’installazione dell’impianto a biogas e l’introduzione dei doppi raccolti, l’azienda agricola Palazzetto ha sensibilmente aumentato il raccolto di mais da foraggio, che è passato dalle 65 tonnellate per ettaro di solo mais a oltre 100 tonnellate per ettaro in doppio raccolto, arrivando a coprire più del 70% degli oltre 250 ettari di terreno per tutto l’anno. Nel contempo, i capi di bovini da latte sono passati da 200 a 300. Grazie all’utilizzo del digestato come fertilizzante naturale, si è rilevato negli ultimi 10 anni un incremento del carbonio organico nel suolo compreso tra 0,5 e 1 tonnellata per ettaro, pari a 4 tonnellate di emissioni di CO2 evitate. Queste pratiche, unite a tecniche di agricoltura di precisione e semina su sodo o con minima lavorazione, hanno comportato un aumento del 49% della resa produttiva per ettaro, permettendo di ridurre del 16% i consumi di carburante per la movimentazione di macchine agricole e del 20% l’uso di acqua irrigua.

 

Piero Gattoni, presidente CIB – “Il caso dell’azienda associata Palazzetto dimostra che un’attività agricola con integrato un impianto a biogas/biometano che applica il modello Biogasfattobene, aumentando l’utilizzo dei terreni con i doppi raccolti e adottando tecniche di lavorazione avanzate e conservative, può ridurre le emissioni e stoccare al suolo carbonio organico immediatamente disponibile per la pianta, neutralizzando così la propria impronta di carbonio”.
“I doppi raccolti, non sottraggono spazio al food indipendentemente dalla loro tipologia e dal loro contenuto amidaceo, poiché si tratta di raccolti aggiuntivi che permettono di accrescere le produzioni agrarie in modo sostenibile per rispondere ai nuovi mercati della bioeconomia. I raccolti aggiuntivi fertilizzati con digestato, contribuiscono a migliorare la fertilità del suolo favorendo lo stoccaggio del carbonio organico, diminuendo l’apporto di chimica nei campi, non solo perché diminuisce l’utilizzo di fertilizzanti di sintesi, ma anche di antiparassitari e diserbanti. Infine, favoriscono la resilienza del suolo rispetto ai fenomeni negativi di erosione e dilavamento dei terreni”.

La 4 pour Mille Initiative – Nata nel 2015 contesto di COP21 a Parigi, è un’iniziativa che mira a innescare una transizione dell’agricoltura tradizionale verso modelli più eco-sostenibili e che muove dal ragionamento secondo il quale basterebbe aumentare del 4 per mille all’anno lo stoccaggio di carbonio nel suolo per compensare le emissioni in atmosfera del settore primario. Per ulteriori informazioni: www.4p1000.org

Il CIB – Consorzio nazionale che rappresenta tutta la filiera del biogas agricolo, dai produttori di biogas, ai produttori di impianti e ai fornitori di servizi per la produzione di biogas e biometano. I suoi obiettivi sono la promozione, la diffusione e il coordinamento delle attività di tutto il settore del biogas in Italia. Il CIB promuove attivamente il modello del Biogasdoneright® o Biogasfattobene® come modello sostenibile e concreto per la produzione di alimenti, foraggi ed energia che nel contempo permette la decarbonizzazione del settore agricolo. Attualmente il CIB conta quasi 800 aziende associate e più di 440 MW di capacità installata.

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