BES 2013, paesaggio e patrimonio culturale: da tutelare

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“Il patrimonio culturale del nostro Paese, frutto congiunto di una straordinaria stratificazione di civiltà e della ricchezza e diversità dei suoi quadri ambientali, rappresenta un valore inestimabile per la collettività. La lunga e complessa continuità storica dell’insediamento umano su un territorio relativamente piccolo e fortemente eterogeneo dal punto di vista climatico e geomorfologico ha prodotto, infatti, un’accumulazione di beni culturali e un mosaico di paesaggi umani unici al mondo per consistenza e rilevanza”.
E’ quanto messo in evidenza in merito a paesaggio e patrimonio culturale dell’Italia nel primo rapporto sul “Benessere Equo e Sostenibile (Bes)” recentemente presentato da Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel) e l’Istituto nazionale di statistica (Istat).

I numeri sono entusiasmanti: 47 siti nazionali iscritti come “patrimonio dell’umanità” nella World Heritage List dell’Unesco e una densità di beni culturali – monumenti, musei, siti archeologici, ecc.– che supera i 33 beni censiti per 100 chilometri quadrati. 
Ma c’è un ma, il patrimonio storico e artistico soffre, oltreché delle contenute risorse economiche destinate al settore (la spesa pubblica che l’Italia destina alle attività culturali è pari allo 0,4% del Pil), di un insufficiente rispetto delle norme (oltre 15 abitazioni abusive ogni cento costruite legalmente) e di una non puntuale azione di controllo da parte delle Amministrazioni: il paesaggio è minacciato da una continua e spesso incontrollata espansione edilizia tanto che le regioni agrarie affette da urban sprawl rappresentano, in superficie, il 20% del territorio nazionale. A questo si aggiungono le conseguenze negative determinate dalle radicali trasformazioni dell’agricoltura, con l’erosione delle aree agricole attive a causa della dismissione delle colture e lo spopolamento, che incidono sul 28,3% del territorio.
Il disagio che ne deriva è avvertito da una quota non marginale della popolazione italiana, in termini di insoddisfazione per il paesaggio nel luogo di vita (il 18,3% dei cittadini) e, più generale, di preoccupazione per il depauperamento delle risorse paesaggistiche (20,4% nel 2012, contro il 15,8% del 1998): un segnale allarmante per quello che per secoli è stato identificato come “il giardino d’Europa”.
Nel rapporto BES sono stati analizzati anche altri aspetti: salute, istruzione e formazione, lavoro e conciliazione dei tempi di vita, benessere economico, relazioni sociali, politica e istituzioni, sicurezza, benessere soggettivo, ambiente, ricerca e innovazione, qualità dei servizi. Tutte le informazioni statistiche e metodologiche elaborate nel corso del progetto sono disponibili sul sito www.misuredelbenessere.it.

Leggi anche: L’ambiente nel primo rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile

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