Che succede all’auto elettrica, sia a batteria sia plug-in? Ce lo racconta Anfia, l’associazione nazionale filiera industria automobilistica, che nella pubblicazione “L’industria autoveicolistica mondiale 2007-2016” ha proposto l’analisi dei trend del settore automotive e del mondo della mobilità negli ultimi 10 anni da un punto di vista internazionale.
Stock auto elettriche – Nel mondo lo stock di auto elettriche supera i 2 milioni di autoveicoli leggeri (pari allo 0,2% della flotta mondiale di light vehicles), di cui 1/3 in Cina. In Cina circolano anche 200 milioni di motocicli elettrici e 300 mila autobus elettrici.
Nuove immatricolazioni. Nel 2016 sono state vendute oltre 750 mila auto elettriche nel mondo, ma l’incremento è il più basso degli ultimi 5 anni. Nei primi 6 mesi del 2017 le vendite di auto BEV, PHEV e FC di Cina, USA, UE e Giappone hanno raggiunto quota 425mila.
Market share – Primato alla Norvegia. La Norvegia è il paese con la quota di auto elettriche (BEV) sul proprio mercato più grande del mondo: 29%, seguita da Paesi Bassi 6% e Svezia 3,6%, gli altri paesi hanno volumi inferiori all’1,5% del proprio mercato. In Europa le auto elettriche sono concentrate in 6 paesi: Norvegia, UK, Francia, Germania, Olanda e Svezia.
Volumi record in Cina – Nel 2016 la Cina diventa il più grande mercato di auto elettriche (circa 340mila), circa il 40% della domanda mondiale, il doppio delle vendite degli USA (160mila).
Stazioni di ricarica pubbliche – Nel 2016 la crescita dei punti di ricarica pubblici è stata del 72%.
Scenari previsivi – Gli scenari proiettano uno stock di auto elettriche entro il 2020 in un range compreso tra 9 e 20 milioni di unità e tra 40 e 70 milioni entro il 2030.
Lo sviluppo – La domanda di auto elettriche è sostenuta soprattutto da incentivi all’acquisto, senza i quali la domanda non cresce e da esenzioni fiscali. La diffusione è sostenuta anche da misure non economiche che facilitano la circolazione (ZTL, parcheggi, corsie preferenziali bus) e dalla diffusione di colonnine di ricarica veloce. L’inasprimento delle tasse sulle auto con alti livelli emissivi è una leva adottata da alcuni paesi per condizionare le scelte del consumatore. Il rinnovo delle flotte pubbliche con veicoli elettrici può contribuire in modo significativo allo sviluppo del mercato elettrico.
R&D – Lo sviluppo della tecnologia applicata a veicoli e batterie (dimensioni e tempo di ricarica) potrà favorire una produzione massiva e rendere da un lato le auto elettriche economicamente competitive con le auto con motore a combustione interna, appetibili per il consumatore con un’offerta ampia di modelli e dall’altro ridurre i costi delle batterie.
Interventi regolatori – Obiettivi e norme per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni, influiscono la domanda, che in assenza di strumenti appropriati, può andare in direzione opposta all’intento normativo, per esempio rallentando la sostituzione dell’automobile e determinando un invecchiamento del parco. Gli imperativi su decarbonizzazione e mobilità pulita stanno impegnando tutti i Paesi nell’introduzione di strategie su produzione/consumi di energia e trasporti “puliti”. Gli obiettivi stringenti (2020-2030) esercitano un impatto sull’industria automotive notevole, che richiede una visione improntata sui costibenefici misurabile.