Il Ministero dell’Ambiente e la Municipalità di Pechino hanno firmato, all’interno del Palazzo Italia ad Expo, un’intesa tecnica per la realizzazione di un progetto che porterà la vasta area di Pechino, Tianjin e Hebei a dotarsi di un sistema all’avanguardia di controllo e monitoraggio delle sostanze inquinanti rilasciate nell’atmosfera. Il progetto si inserisce nel processo di costruzione di un’enorme città che nascerà proprio dalla fusione tra Pechino, il porto di Tianjin e l’immensa regione dell’Hebei. Jing-Jin-Ji, questo il nome della nuova megalopoli che si appresta a diventare la più grande area metropolitana al mondo. L’area, estesa su una superficie di 100 mila chilometri quadrati e popolata da 130 milioni di abitanti, nelle intenzioni di Pechino deve trasformarsi in una città del futuro: altamente tecnologica, interconnessa, eco-compatibile e pronta ad ospitare le Olimpiadi invernali del 2022.
La riduzione dell’inquinamento, che a Pechino ha ormai raggiunto livelli insostenibili per la popolazione locale, è il primo ambizioso obiettivo di questo progetto. Nel quadro dell’intesa siglata con la capitale cinese di circa 1,7 milioni di Euro, l’Italia contribuirà offrendo tecnologia e assistenza tecnica volta a misurare, caratterizzare e monitorare le sorgenti di inquinamento atmosferico, con particolare riferimento al particolato fine (PM 2,5), considerato uno degli elementimaggiormente inquinanti nei contesti urbani. La Municipalità di Pechino investirà 1,2 milioni di euro per l’acquisto di strumenti di monitoraggio, anche attraverso l’introduzione delle migliori tecnologie e strumentazioni italiane. L’intesa – che si inserisce nell’accordo siglato nel 2013 tra il Ministero dell’Ambiente e Municipalità di Pechino per sostenere il piano d’azione ‘Aria Pulita’ adottato dalla capitale cinese – nasce dal percorso di cooperazione che ha portato Italia e Cina a collaborare nella direzione di una crescita verde e sostenibile.