Xylella, la Commissione deferisce l’Italia alla Corte di giustizia

Come già anticipato, è arrivata la conferma. Il 17 maggio la Commissione europea ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia dell’Unione europea perché le autorità italiane non stanno adottando le misure necessarie all’eradicazione dell’organismo nocivo da quarantena Xylella fastidiosa in Puglia e, di conseguenza, non hanno arrestato la sua diffusione.

 

La prima notifica – Secondo la Commissione in seguito alla prima notifica di focolaio di Xylella fastidiosa in Puglia nell’ottobre 2013, le autorità italiane non si sono pienamente conformate alla normativa dell’UE sugli organismi da quarantena nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali e non ne hanno impedito l’ulteriore diffusione nella regione [decisione di esecuzione (UE) 2015/789 della Commissione e direttiva 2000/29/CE del Consiglio].

 

La rimozione delle piante infette – Le norme comprendono, tra le altre disposizioni, la rimozione delle piante infette in alcune parti delle zone delimitate immediatamente dopo che la presenza di Xylella fastidiosa è stata confermata per la prima volta, nonché il monitoraggio e il campionamento delle piante nelle pertinenti parti della zona delimitata. Il calendario trasmesso dall’Italia non è stato ritenuto efficace per garantire l’immediata rimozione degli alberi infetti, come prescritto dalla normativa dell’UE. La mancanza di misure adeguate aumenta il rischio di un’ulteriore diffusione dell’organismo al di fuori dell’attuale zona delimitata.

La Xylella fastidiosa – E’ uno dei fitobatteri più pericolosi al mondo e provoca una serie di malattie che conducono inevitabilmente alla morte delle piante infette, con enormi ripercussioni economiche sull’agricoltura. Gli Stati membri devono adottare tutte le misure necessarie per eradicare la Xylella fastidiosa e, se ciò non fosse possibile, per impedirne almeno l’ulteriore diffusione nel resto d’Italia e in altre parti del territorio dell’UE.

Le insistenze della Commissione – La Commissione ha ripetutamente esortato l’Italia ad assolvere i propri obblighi. Nel dicembre 2015 è stata inviata una lettera di costituzione in mora e nel luglio 2016 è stata inviata una lettera complementare di costituzione in mora, seguita da un parere motivato nel luglio 2017.
“La Commissione continua ad utilizzare tutti i mezzi necessari per proseguire il dialogo in corso con le autorità italiane al fine di impedire l’ulteriore diffusione della Xylella fastidiosa in Puglia.”

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