Sono troppe le “bufale” che vengono dette in materia di prodotti alimentari e molti falsi miti si stanno imponendo nella mente dell’opinione pubblica su tali tematiche.
“Lo stato di salute è fortemente condizionato dallo stile di vita e la corretta nutrizione rappresenta uno dei cardini del benessere.
Di conseguenza – ha detto la Prof.ssa Patrizia Hrelia, Presidente della Società Italiana di Tossicologia – SITOX al convegno “La sicurezza alimentare tra falsi miti e realtà” organizzato dall’Accademia Nazionale di Agricoltura – negli ultimi anni lo spazio e l’attenzione dedicata dai media e dai cittadini-consumatori alla nutrizione e alla sicurezza alimentare sono aumentati in maniera significativa. Inoltre è stato stimato che il 25% degli italiani partecipa a community/blog/chat in internet centrate sul cibo, un numero molto rilevante che evidenzia l’interesse a informarsi sui temi della salute e degli alimenti”.
“Tutto questo flusso di informazioni – ha continuato – condiziona profondamente le scelte di acquisto, portando anche a comportamenti scorretti e insensati. La scorretta informazione nell’alimentare ha un peso più rilevante che negli altri settori perché va a influenzare direttamente la salute del consumatore. Fake news e vere e proprie bufale imperversano, falsi esperimenti proliferano, creando confusione e inutili allarmismi a danno del consumatore, con un profondo impatto sulle aziende dell’agroalimentare”.
“Tanti gli esempi che si possono prendere in esame – ha elencato Hrelia – come la carne rossa, l’olio di palma, le uova al fipronil, una rassegna di episodi poco attendibili proposti sia da testate prestigiose che siti spregiudicati. Il problema è sempre esistito, ma la novità è che adesso solo in pochissimi casi si riesce a ripristinare la verità”.
“Come rimediare allora nel ginepraio di informazioni distorte e contradditorie tra loro? – ha concluso – un buon metodo, per iniziare, sarebbe quello di diffidare dei titoli esagerati e consultare siti istituzionali e qualificati”.