Sì al ddl per la valorizzazione dei piccoli comuni

Con 205 voti favorevoli e 2 astenuti, nella seduta di oggi, l’Assemblea del Senato ha approvato definitivamente il ddl n. 2541, sulle misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni (quelli con una popolazione residente fino a 5.000 abitanti), nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici dei medesimi comuni, primo firmatario del ddl Ermete Realacci.

 

Per le aree in condizioni di maggior difficoltà è previsto uno specifico stanziamento di 100 milioni per il periodo che va dal 2017 al 2023 (10 milioni di euro per l’anno 2017 e 15 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2018 al 2023) da destinare a interventi volti a: diffusione della banda larga e misure di sostegno per l’artigianato digitale; semplificazione per il recupero dei centri storici in abbandono o a rischio spopolamento anche per la loro conversione in alberghi diffusi; interventi di manutenzione del territorio con priorità per la tutela dell’ambiente e la prevenzione del rischio idrogeologico; messa in sicurezza di strade e scuole e interventi di efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico; acquisizione e riqualificazione di terreni e edifici in abbandono; possibilità di acquisire case cantoniere da rendere disponibili per attività di protezione civile, volontariato, promozione dei prodotti tipici locali e turismo; realizzazione di itinerari turistico-culturali ed enogastronomici e di mobilità dolce; possibilità di acquisire binari dismessi e non recuperabili all’esercizio ferroviario, da utilizzare come piste ciclabili; dotazione dei servizi più razionale ed efficiente, possibilità per i centri in cui non ci sono uffici postali di pagare bollette e conti correnti presso gli esercizi commerciali; facoltà di istituire, anche in forma associata, centri multifunzionali per la fornitura di una pluralità di servizi, in materia ambientale, sociale, energetica, scolastica, postale, artigianale, turistica, commerciale, di comunicazione e sicurezza, nonché per attività di volontariato e culturali; interventi in favore dei cittadini residenti e delle attività produttive insediate nei piccoli comuni; promozione delle produzioni agroalimentari a filiera corta e del loro utilizzo anche nella ristorazione collettiva pubblica.
Le misure interessano 5.585 comuni, circa il 70% dei 7.998 comuni italiani, oltre il 50% del territorio nazionale. Ci vivono oltre 10 milioni di cittadini, il 16,59% della popolazione italiana.
Commenta il Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini: “E’ un fatto positivo ed utile perché può rappresentare un freno allo spopolamento e un supporto importante per molte aree interne del Paese”.
Bonaccini ha poi ricordato come ora, nella fase attuativa della legge, “dovrà essere fatto ogni passo utile per realizzare l’indispensabile coinvolgimento delle istituzioni regionali con l’obiettivo da un lato di creare sinergie con quanto ogni singola Regione sta realizzando sul territorio, dall’altro di evitare ogni possibile duplicazione o sovrapposizione di competenze. E’ comunque un fatto molto importante che sia stato previsto a bilancio un fondo, ancorché non sufficiente, per la promozione la valorizzazione e il sostegno dei piccoli centri che rappresentano quasi il 70 per cento dei Comuni italiani e dove risiedono più di 11 milioni di persone. Ora aspettiamo – ha concluso Bonaccini -che arrivino presto in Conferenza Unificata l’elenco dei piccoli comuni che possono accedere al fondo e soprattutto il piano nazionale per la riqualificazione”.

La Coldiretti: “Tre piccoli comuni su quattro sono il territorio di riferimento per gli allevamenti destinati alla produzione di formaggi o salumi italiani a denominazione di origine (Dop), mentre nel 60 per cento si trovano gli uliveti dai quali si ottengono i pregiati extravergini riconosciuti dall’Unione Europea.”
Il Piemonte – precisa la Coldiretti – è la regione con maggior numero di piccoli comuni (1067) seguito dalla Lombardia (1055) e dalla Campania (338) ma in percentuale la piu’ alta densità di piccoli comuni sul totale regionale è in Valle d’ Aosta (99%) e Molise (92%).

 

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