Ha aperto i battenti il 21 aprile la prima edizione del Radicepura Garden Festival, promosso dalla Fondazione Radicepura a Giarre (Ct), evento internazionale dedicato al garden design e all’architettura del paesaggio del Mediterraneo, che vede coinvolti giovani designer, istituzioni, imprese, grandi protagonisti del paesaggismo, dell’arte e dell’architettura.
Fino al 21 ottobre, nel parco botanico di Radicepura, sarà possibile visitare quattordici giardini, realizzati appositamente con le piante più originali coltivate da Piante Faro, che raccoglie 800 specie e oltre 5000 varietà, grazie all’attività portata avanti da oltre 50 anni da Venerando Faro, oggi alla guida dell’azienda insieme ai figli Mario e Michele.
Si tratta del primo festival dei giardini organizzato in una struttura vivaistica. Questa idea permette di scoprire non solo lo “show” dei giardini, ma anche la realtà della produzione in vivaio e dà visibilità al lavoro di tutti gli attori della costruzione dei giardini, sottolineando così l’importanza della collaborazione tra il mondo del vivaismo e quello del paesaggismo.
Partecipano a questa prima edizione quattro garden designer di fama internazionale che hanno realizzato per il festival giardini site-specific di circa 150 metri quadrati ciascuno: Michel Péna, Stefano Passerotti, Kamelia Bin Zaal e James Basson.
Altri sei giardini, di dimensioni più piccole, variabili tra i 30 e i 50 metri quadrati, sono realizzati da giovani paesaggisti selezionati tramite un bando internazionale.
Oltre ai dieci giardini, Radicepura ospita per tutta la durata del festival quattro particolari installazioni vegetali: l’Anamorfosi, una creazione artistica-botanica realizzata da François Abélanet, il Giardino Italia, una sagoma dello stivale allestita con le piante della biodiversità italiana, realizzata in collaborazione con Università di Padova e il Flormart; il Giardino della Dieta Mediterranea, ideato dallo studio Coloco e La Macchia di Donatello Chirico.
Per l’apertura visibili due imponenti installazioni realizzate dall’artista siciliano Alfio Bonanno. La prima, esposta nella corte davanti la casa padronale, si intitola “Dove riposano le lucertole”, una struttura realizzata con piante di vitis vinifera, dove è tangibile un senso di memoria personale quanto l’idea di un luogo mitologico, omphalos e speranza di nuova vita. La seconda, all’interno del parco botanico, è “Fossili”: forme sopra dimensionate di natura scomparsa, ma comuni nel paesaggio siciliano, realizzate con un intreccio di rami di carrubo ricoperti in materiale terroso. A maggio seguirà l’inaugurazione della mostra personale Un uomo d’alto fusto, arte/natura tra memoria e presente a cura di Gianluca Collica, con opere prodotte dall’artista siciliano nell’ambito del programma di residenza d’artista “Herbarium” coordinato dalla Galleria Collicaligreggi di Catania e promosso dalla Fondazione Radicepura. Per settembre è inoltre previsto lo svelamento dell’opera site specific di Emilio Isgrò, in lavorazione nel parco.
Con l’apertura del festival arriva anche la pubblicazione del volume Il Giardino delle Meraviglie (Donzelli editore) dedicato alle piante ornamentali del Mediterraneo, con gli acquarelli di Lucia Scuderi che terrà un workshop a Radicepura il 23 giugno.