Da temibili nemici dell’uomo e dell’agricoltura gli insetti possono diventare preziosi alleati, grazie a metodologie innovative rese disponibili dalla ricerca scientifica, contribuendo a ridurre l’uso di sostanze chimiche nocive per salute e ambiente. Lo dimostrano casi di successo come il controllo integrato della mosca dell’olivo, introdotto negli anni ‘80 nel distretto di Canino (Viterbo) che ha permesso di ridurre di oltre il 60% l’uso di insetticidi, risparmiando oltre 1,8 milioni di euro per trattamenti chimici non eseguiti, senza pregiudicare la produzione.
È quanto evidenzia lo studio “Uomini e insetti. Dalla logica di sterminio all’alleanza per la sostenibilità”, pubblicato sul nuovo numero del magazine ENEA “Energia, Ambiente e Innovazione”.
Lo speciale, curato da Andrea Sonnino del Dipartimento ENEA “Sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali”, è frutto della collaborazione con i più autorevoli organismi del settore – FAO, CNR, CREA, Università – e ospita interventi di esponenti delle istituzioni, quali l’assessore all’Agricoltura della Regione Lazio Carlo Hausmann, del mondo della ricerca, della PA, della produzione agricola e della cooperazione internazionale, che fanno il punto sugli approcci più attenti agli equilibri ecologici, in linea con le direttive europee.
“Coltivazioni sempre più sostenibili per l’ambiente e la salute – spiega Sonnino – richiedono che le conoscenze sviluppate dalla ricerca scientifica si combinino con quelle acquisite ‘sul campo’ dagli agricoltori e dai tecnici agricoli. Da qui l’importanza di approfondire la comprensione della biologia, del comportamento e della variabilità genetica degli insetti, sia di quelli considerati benefici, che di quelli annoverati tra gli organismi nocivi”.
“Si tratta di una visione innovativa basata sulla difesa delle coltivazioni dagli insetti nocivi – aggiunge Sonnino – senza pregiudicare l’azione positiva svolta da altri insetti, come per esempio l’impollinazione di piante spontanee e coltivate, la degradazione e il riciclo della sostanza organica nel terreno e il contrasto a patogeni e parassiti”.
“Le tecnologie realizzate dai centri di ricerca – sottolinea l’assessore Hausmann – devono essere accompagnate da misure politiche e organizzative che ne favoriscano l’applicazione, come i Partenariati Europei per l’Innovazione e il Programma di Sviluppo Rurale. Oggi il tema della sostenibilità non è più legato solamente alla buona conservazione dell’ambiente, ma anche a un’analisi economica attenta che consente, se gestita bene, grandi risparmi.
“L’utilità delle api come fattore di impollinazione del sistema ortofrutticolo – aggiunge Hausmann – è solo un esempio tra i tanti. In parallelo, possiamo considerare la grande importanza degli insetti competitori per la lotta biologica che la nostra regione ha già ampiamente usato, ad esempio per contrastare il Cinipide del castagno o i casi di successo nella lotta alla Ceratitis capitata, la mosca della frutta, e al Dacusoleae, la mosca dell’olivo”.
“Il tema della sostenibilità, quindi, è molto ampio e ha come condizione necessaria per il raggiungimento dei risultati attesi, un grande cambiamento culturale da parte degli imprenditori. Per questo, piuttosto che puntare su un generico aggiornamento tecnico, credo sia più efficace trasmettere alle imprese dei modelli vincenti, economicamente convenienti e facili da utilizzare. Seguire esempi già visibili all’interno della nostra regione può garantire dei risultati veramente eclatanti in tempi rapidi”, conclude Hausmann.