Istat, nel 2015 la variazione del Pil in volume è pari a 0,7%, con una revisione al ribasso di 0,1 punti percentuali rispetto alla stima preliminare di marzo che era pari a +0,8%. Secpndo l’analisi di Coldiretti, l’agricoltura contribuisce con un +3,7%, l’aumento annuale più elevato con un tasso pari a quasi al triplo di quello dell’industria in senso stretto e ben nove volte quello dei servizi.
L’Associazione sottolinea anche come la crescita del settore agricolo sia di gran lunga la piu’ rilevante anche nel secondo trimestre del 2016 con +1,8%.
Sull’altropiatto della bilancia la necessita’ per il settore di combattere la pressione delle distorsioni di filiera e il flusso delle importazioni selvagge “che fanno concorrenza sleale alla produzione nazionale perché vengono spacciati come Made in Italy per la mancanza di indicazione chiara sull’origine in etichetta”.
Anche l’occupazione, nel secondo trimestre dell’anno, esprime una tendenza particolarmente positiva nel settore agricolo, con una crescita degli occupati del 6,5% (rispetto al secondo trimestre del 2015) secondo una analisi Coldiretti su dati Ismea. L’agricoltura riporta, in termini relativi, un risultato migliore di quello medio nazionale con un aumento sia nel numero di lavoratori indipendenti (+5,9%), che di quelli dipendenti (+7,1%). Un contributo particolarmente significativo – conclude la Coldiretti – viene dalla componente under 35: i giovani che trovano lavoro nel settore agricolo sono circa 16.200 in piu’ rispetto al corrispondente periodo del 2015, e crescono quindi del 9,1%.