Fusione nucleare, la bobina superconduttrice è italiana – Greentoday.it
Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Fusione nucleare, la bobina superconduttrice è italiana

Fusione nucleare, la bobina superconduttrice è italiana
Fusione nucleare, la bobina superconduttrice è italiana

E’ tutta italiana la tecnologia delle bobine superconduttrici che farà fare un passo in avanti alla fusione nucleare, l’energia prodotta con la stessa reazione che avviene nelle stelle.
Per ottenere questa energia occorre avere un gas riscaldato a temperature di milioni di gradi, il plasma. Per via di queste sue altissime temperature il plasma non può entrare in contatto con le superfici della macchina che lo contiene. La soluzione più usata, denominata “Tokamak”, prevede un campo magnetico in grado di tenere il plasma in sospensione all’interno di una struttura a forma di ciambella evitando così il contatto con le superfici (confinamento magnetico del plasma).
Dal 2009 è in corso la progettazione e realizzazione della macchina sperimentale Tokamak JT-60SA nell’ambito del programma di ricerca internazionale sulla fusione nucleare tra Europa e Giappone, denominato “Broader Approach”, che vede l’ENEA tra i partner.
Il campo magnetico utilizzato nella macchina Tokamak JT-60SA è prodotto da un set di bobine superconduttrici a forma di “D” di notevoli dimensioni, 8.5 metri in altezza e 4.5 metri in larghezza.

L’ENEA, con l’ASG Superconductors Spa di Genova, suo partner industriale, ha già realizzato le prime due bobine del sistema magnetico, che sono le prime a livello mondiale di queste dimensioni e di fabbricazione completamente italiana.
Questo risultato, frutto della collaborazione tra il settore della ricerca pubblica e l’industria hi-tech nazionale, rappresenta un ulteriore passo in avanti per il completamento del Tokamak JT-60SA, che entrerà in funzione a Naka in Giappone per la seconda metà del 2019.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

- Advertisement -