Il premio Nobel per la fisica 2014 è stato assegnato a tre scienziati giapponesi per le ricerche sui diodi semiconduttori, impiegati per i led a luce blu che hanno permesso la creazione della nuova generazione di lampadine LED a basso consumo.
Grazie ai LED, a pochi anni dalla messa al bando delle lampadine a incandescenza e dal trionfo delle lampadine a fluorescenza compatte (CFL), una seconda rivoluzione è iniziata nell’illuminazione domestica. E le lampadine a LED (Light Emitting Diode, diodi a emissione luminosa), classe A+ e A ++, stanno arrivando sugli scaffali di negozi e supermercati.
Da circa un anno una nuova etichetta descrive non solo i consumi, ma anche il tipo di luce e la resa cromatica di ogni lampadina. Per aiutarci a scegliere quella che più ci conviene acquistare c’è oggi il sito www.premiumlight.eu, frutto di un progetto finanziato dalla Commissione Europea, dove sono presentati i recenti test eseguiti su 80 nuove lampadine sia CFL che LED ad elevata efficienza in vendita in tutta Europa.
Ne emerge che occorre porre attenzione nella scelta alla reale efficienza delle lampadine: si trovano infatti in commercio lampadine e faretti da 60 a 110 lumen per Watt (intensità della luce a parità di consumo elettrico). Il primo è un valore tipico di una lampadina a fluorescenza, il secondo di una lampadina LED molto efficiente. La qualità della luce (colore e resa cromatica), problema sino a pochi anni fa, è quasi sempre accettabile e spesso buona.
“Oltre il 30% dei modelli testati recentemente (12 su 34) non rispetta i requisiti minimi del regolamento europeo di eco design o non dichiara valori corretti sull’imballaggio” osservano i ricercatori del gruppo eERG del Politecnico di Milano impegnati nel progetto. Quindi, per chi si accinge ad acquistare una lampadina LED, è consigliabile prendere visione dei risultati dei test sul sito www.premiumlight.eu. D’altra parte se è un acquisto che promette di farci vivere meglio e risparmiare per almeno due decenni, vale la pena documentarsi e non farsi ingannare.
Alle famiglie che vogliano davvero sfruttare la rivoluzione indotta dalle nuove lampade super efficienti Legambiente propone una piccola ed economica “ristrutturazione” luminosa: l’arrivo di lampadine a bassissimo consumo, spesso più piccole e che scaldano molto poco, con caratteristiche specifiche, favorisce la moltiplicazione dei punti luce, da accendere solo all’occorrenza, capaci di regolarsi in automatico. “Per non buttare via soldi acquistando nuovi lampadari inutili e lampadine costose – suggerisce Andrea Poggio, responsabile per Legambiente di Viviconstile.org -, proponiamo di studiare insieme un progetto di illuminazione, stanza per stanza, angolo per angolo della propria casa, sfruttando a pieno la luce naturale di giorno (con finestre più performanti, tende e schermi regolabili). E solo in seguito fare acquisti mirati”. Ripensare i punti luce in funzione delle diverse necessità, tenere puliti e spolverati gli impianti, sostituire progressivamente le lampade classiche ad incandescenza. Sono solo alcuni dei suggerimenti che Legambiente dà attraverso il sito www.viviconstile.org, vera e propria comunità on line impegnata in azioni ambientalmente virtuose.