Anche il giardino più comune può nascondere insidie e veleni. Senza arrivare alla famosa cicuta (che cresce indisturbata nelle campagne …), sono numerose le specie che possono essere pericolose in quantio tossiche.
Dall’azalea, che contiene andromedotossina e graianotossina, le cui foglie sono velenose – irrita la gola, può causare vomito, diarrea, debolezza, convulsioni e addirittura coma – al gelsomino, vietato ingerirne le bacche: regala problemi gastrointestinali, diarrea, disturbi nei movimenti.
Ciclamino: la tossicità risiede nelle parti aeree e nei tuberi; per ingestione causa sintomi gastrointestinali con vomito e diarrea, si possono avere anche crisi convulsive.
E ancora, fiori e semi di glicine – semi e baccelli contengono il glucoside wistarina – velenosi se ingeriti: vomito, diarrea, nausea e dolori addominali.
L’oleandro, tossico al 100%: l’ingestione di una qualsiasi delle sue parti causa tachicardia, disturbi gastrici e del sistema nervoso centrale. Attenzione ai bambini: per loro può essere fatale anche solo l’ingestione di una foglia.
Attenzione anche al mughetto, per ingestione causa dolori addominali, nausea, vomito, disturbi cardiaci; il quadro clinico evolve verso il coma e la morte.
Poi c’è il giacinto: il bulbo, se ingerito, causa diarrea, occasionalmente con sangue, depressione, tremori e vomito.
L’insospettabile ortensia contiene sostanze che, ingerite, causano depressione, aumento del battito cardiaco, aumento della temperatura corporea, diarrea e vomito.
Citiamo anche la calla, tutta la pianta è molto tossica, contiene ossalati di calcio. Sintomi: Irritazione delle mucose e
cutanea; se ingerita provoca dolori addominali, vomito e diarrea.
I soggetti più a rischio sono i bambini poiché portano alla bocca qualunque cosa, soprattutto le parti della pianta più appariscenti.