L’Italia conquista il primato in Europa e nel mondo della sicurezza alimentare con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici oltre il limite (0,4%) che sono risultati peraltro inferiori di quasi quattro volte a quelli della media europea (1,5% di irregolarità) e addirittura di circa 20 volte a quelli extracomunitari (7,9% di irregolarità). E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati sulla sicurezza dai campi alla tavola presentati dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Un risultato ottenuto dallo straordinario lavoro delle forze dell’ordine impegnate nei controlli in un momento in cui – sottolinea la Coldiretti – aumentano i rischi di contraffazione e frodi alimentari a causa della crisi che ha favorito l’acquisto di cibi low cost.
Nel primo trimestre del 2013 le vendite sono aumentate solo nei discount alimentari che – precisa la Coldiretti – hanno fatto segnare un incremento del 2 per cento mentre sono risultate in calo tutte le altre forme distributive fisse al dettaglio. Ma dietro i cibi low cost spesso si nascondono ricette modificate, l’uso di ingredienti di minore qualità o metodi di produzione alternativi. Non è un caso che – conclude la Coldiretti – l’80 per cento degli allarmi alimentari è stato provocato da prodotti a basso costo provenienti da Paesi fuori dall’Unione Europea con la Cina, l’India e la Turchia sull’indesiderato podio.