“L’inchiesta sullo sforamento delle emissioni e sullo smaltimento illecito di reflui pericolosi nell’impianto dell’Eni a Viggiano dimostra ancora una volta come ci sia bisogno di mantenere elevata l’attenzione sui fenomeni d’inquinamento attraverso un giornalismo vigile e indipendente. Preoccupano le smagliature che emergono sul sistema dei controlli ambientali, in particolare nei siti industriali, dov’è più forte il condizionamento dei poteri economici: qui come a Taranto è dovuta intervenire la magistratura per portare alla luce e dare il giusto rilievo a informazioni riguardanti il rischio sanitario cui sono esposte le comunità locali”.
Commenta così Marco Fratoddi, segretario generale di Fima (Federazione italiana media ambientali) le notizie legate allo scandalo petrolio in Val d’Agri che ha evidenziato, nei suoi diversi filoni “attività organizzate per il traffico e lo smaltimento illecito di rifiuti” nel sito di estrazione dell’Eni a Viggiano ma anche “associazione per delinquere, abuso d’ufficio e traffico di influenze” a proposito del progetto di trivellazione nel sito di Tempa Rossa, a Corleto Perticara, dove opera Total.
“Ribadiamo il bisogno di garantire trasparenza e accesso ai dati in materia ambientale nell’interesse della salute pubblica anche attraverso la sollecita approvazione di un vero Foia (Freedom of information act) – aggiunge Rosy Battaglia, dell’ufficio di presidenza dell’associazione che raccoglie giornalisti e comunicatori ambientali – La bozza avanzata dal governo, anziché rafforzare il diritto di accesso ai dati in possesso delle Pubbliche Amministrazioni, introduce il silenzio-diniego indebolendo di fatto gli obblighi alla pubblicazione previsti dal Decreto trasparenza 33/2013″.
Fima ricorda inoltre la centralità della consultazione referendaria del prossimo 17 aprile sulla durata delle concessioni delle attività estrattive in mare entro le 12 miglia: “È un’importante opportunità di partecipazione democratica intorno ad un tema di grande rilevanza ambientale oltre che un’occasione per aprire il dibattito sulle politiche energetiche del paese. Invitiamo perciò gli organi d’informazione ad accompagnare adeguatamente la campagna referendaria e i cittadini a recarsi alle urne per esprimere il proprio parere al riguardo”.
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