C’è chi ha pensato che gli ulivi abbattuti in Puglia nascondessero una motivazione criminosa, ovvero favorire l’importazione di olio straniero. Secondo la Commissione europea non è così. L’abbattimento degli ulivi è stato deciso dalla regione Puglia sulla base della decisione della Commissione Europea, con lo scopo di fermare l’epidemia del batterio killer Xylella fastidiosa e salvare, in questo modo, le zone limitrofe dal contagio, in rapida espansione. Questo, del resto, trova conferma in uno dei siti che hanno tanto criticato la scelta dell’UE, specificando che la propagazione della Xylella fastidiosa, è arrivata fino al Capo di Leuca e dei 10 milioni di ulivi presenti nel Salento, un quarto è stato aggredito dal batterio.
La decisione della Commissione prevede due zone di prevenzione, un cordone sanitario, e un cuscinetto intorno alla zona dove è presente il batterio, proprio per evitare la possibilità che il patogeno investa anche le piante di ulivo non ancora infette.
Ogni speculazione, quindi, sul secondo fine dell’Ue sarebbe puramente infondata. Infatti l’obiettivo di questa decisione, è stato quello di tutelare, e non distruggere la regione Puglia, che ricopre un ruolo importante sul panorama nazionale, con oltre 377.000 ettari coltivati ad olio, pari a circa il 32% del totale nazionale, è la prima regione olivicola in termini di superficie, e la direttiva mira proprio a mantenere su questi livello il settore, non esponendolo ad ulteriori rischi.