Nella seduta pomeridiana del 5 febbraio, con 174 voti favorevoli, 58 contrari e 12 astensioni, l’Aula del Senato ha dato il via libera definitivo al ddl n. 1275 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 10 dicembre 2013, n. 136, recante disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali e a favorire lo sviluppo delle aree interessate.
Il provvedimento, che affronta le emergenze ambientali e industriali nella Terra dei fuochi e negli impianti dell’Ilva di Taranto, annovera, tra le principali novità, le misure per la sicurezza agroalimentare in Campania, gli interventi di monitoraggio, la previsione di principi di trasparenza e concorrenza negli interventi di bonifica, l’introduzione del reato di combustione illecita dei rifiuti, l’utilizzo dei beni confiscati alla criminalità a fini di bonifica, la proroga delle gestioni commissariali, le risorse aggiuntive per screening sanitario.
Nonostante la blindatura del testo, il relatore, sen. Sollo (PD), ha sottolineato positivamente il lavoro svolto alla Camera che ha elevato da 3 a 80 milioni lo stanziamento per il provvedimento.
Il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, commentando il voto: “Non tutto è risolvibile con un decreto, ma questo è un punto di partenza che può consentire un percorso di riscossa. Il provvedimento contempla risorse per le bonifiche, lo screening sanitario, la mappatura dei suoli, la repressione delle opere di devastazione. Si tratta di un insieme di strumenti a sostegno dei cittadini e delle imprese agricole che hanno subìto gravi danni”.
Il ministro ha poi aggiunto che “avvieremo, subito dopo la pubblicazione della legge, contatti con i territori per valutare come utilizzare al meglio come questo strumento”.
In merito ai dubbi avanzati circa la copertura finanziaria, il ministro ha rassicurato al riguardo nel corso di un’intervista rilasciata a Sky Tg 24: “Ci sono coperture finanziarie, c’è la possibilità di utilizzare il fondo coesione per garantire gli interventi di bonifica in quella realtà, ci sono i fondi per lo screening sanitario, ci sono le risorse necessarie a fare una ulteriore caratterizzazione dei suoli.”
Difficile il controllo di un territorio così vasto? “Servono uomini – ha poi proseguito Orlando – si tratta anche di lavorare per il coordinamento di quelli che ci sono, c’è un problema di capacità di far operare insieme le diverse forze, dalle forze dell’ordine alla forestale ai vigili del fuoco, per questo sono dati più poteri ai Prefetti e poi c’è questa possibilità di utilizzare per una fase transitoria l’esercito come tampone rispetto a una situazione che in qualche modo è sfuggita alla sovranità dello Stato.”