Nel documento congressuale a favore della candidatura di Matteo Renzi – 38 anni, sindaco di Firenze dal 2009 – un paragrafo è dedicato al territorio: beni comuni, turismo, tutela ambientale. Ecco la posizione espressa.
“Il PD che vogliamo è un partito che sa ripartire dai territori e riesce a disseppellire i tesori sepolti dalla pessima gestione dei nostri beni comuni. Se vogliamo creare lavoro e benessere, dobbiamo riuscire a far incontrare il meglio delle nostre vocazioni – la bellezza delle città e del paesaggio, il ricco e dinamico sistema di imprese locali, lo spirito di impresa e la sfida della creatività che ha fatto grande il Made in Italy.
L’Italia è il 72° paese come estensione, come numero di abitanti siamo meno dell’1%, lo 0,89% della popolazione mondiale.
Nonostante questo nel mondo ‘è una grande attenzione verso l’Italia, c’è voglia di Italia. Voglia di visitare l’Italia, voglia di mangiare italiano, voglia di vestire italiano. Ci sono imprenditori bravissimi che sono riusciti a portare l’Italia nel mondo e far crescere il desiderio di Italia. Noi dobbiamo solo aiutarli a non essere penalizzati, dobbiamo aiutarli se nel mondo si affermano prodotti alimentari che di italiano hanno solo il nome. Per il turismo non ha senso che ogni regione si muova autonomamente, così si attrae meno e si spende di più.
A questo proposito occorre aprire una discussione sulla riforma del titolo V° della Costituzione, che ha dato troppi poteri alle Regioni. La promozione del territorio è importante, mentre la tutela ambientale è fondamentale. 5 miliardi è in media il costo annuo dei disastri ambientali, un costo che potrebbe essere drasticamente ridotto se decidessimo di investire in prevenzione. Basta scaricare le responsabilità e ridurre i territori a discariche del disimpegno della politica.
Basta con l’Italia peggiore che fa il giro del mondo mostrando un insopportabile degrado con i casi Ilva a Taranto, per i veleni sotterrati dalla camorra in Campania, per l’acqua che non arriva in casa e i fiumi inquinati perché mancano fognature e depuratori, per i rifiuti ammassati per strada o trasferiti via mare in altri Paesi che è come ignorare il tema e rinviare le scelte che sono un dovere della politica e della pubblica amministrazione.”