Nato a Montevarchi, Arezzo, nel gennaio del 1987, geologo, è stato eletto nelle file del Movimento 5 stelle e fa parte dell’VIII Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera dei Deputati. Utilizza pannelli fotovoltaici e pratica la raccolta differenziata “ovviamente ed ostinatamente, nonostante sappia che in alcune zone (per ammissione di una presidente di provincia del PD) essa serva a far bruciare meglio gli inceneritori (si tolgono frazione umida e vetro e si lasciano carta e plastiche che bruciano bene)”. Usa gli scarti alimentari per fare compost e non si sottrae alle buone pratiche in tema di efficienza e risparmio energetico: “Ho cercato di tradurre la teoria in pratica. E la pratica si fa nella quotidianità. Quindi, prima di tutto, a casa.
Ho progettato la casa in cui abito con i criteri più ecosostenibili che potevo permettermi: classe energetica “quasi” A, fotovoltaico, recupero acque piovane con rimando negli sciacquoni, sistema di depurazione che permette di recuperare le acque reflue per innaffiare a goccia le siepi, emancipazione totale da qualsiasi tipo di gas (per cucinare ho installato una cucina ad induzione), per riscaldamento ed acqua sanitaria ho installato un sistema integrato pompa di calore/pannelli solari/caldaia legna e pellet. I miei ospiti spesso rimangono stupiti e pensano di trovarsi nel FUTURO, io rispondo che è una questione di prospettiva: in realtà sto semplicemente sfruttando le tecnologie attualmente PRESENTI, mentre il resto dell’Italia rimane ancorato al PASSATO.”
Secondo la comunità scientifica internazionale impegnata nella ricerca climatica, è “estremamente probabile” (probabilità al 95-100%) che l’attività antropogenica (emissioni di gas-serra, aerosol e cambi di uso del suolo) sia la causa dominante del riscaldamento osservato fin dalla metà del XX secolo. Come si pone nei confronti di queste considerazioni?
Da geologo, so bene che le oscillazioni climatiche sono sempre esistite sulla Terra, ma è indubbio che non si sia mai verificata un aumento della temperatura così repentino. Ed è altrettanto indubbio che la causa sia da ricercare principalmente nell’attività antropica. Considerate che nel linguaggio scientifico non si usano espressioni forti ed assolute come “sicuramente”. Di conseguenza quell’”estremamente probabile” sta ad indicare qualcosa di più rispetto a ciò che può sembrare ad un comune lettore.
Green Economy volano di sviluppo e risorsa per combattere la crisi. Cosa ne pensa?
D’accordissimo. L’errore della classe dirigente italiana è quello di cercare di tenere artificialmente delle lobby che hanno fortissimi interessi economici su settori ormai obsoleti ed ecologicamente insostenibili. Abbiamo cambiato millennio e non se ne sono accorti. Stiamo continuando ad affrontare problemi vecchi in modi vecchi che si sono già rivelati fallimentari. Se un vecchio mondo è entrato in crisi, dobbiamo sterzare e virare su qualcosa di diverso. Quindi emancipiamoci il più possibile dal petrolio e dagli altri idrocarburi, democraticizziamo la produzione di energia, fermiamo il consumo di suolo e puntiamo su recupero ed efficientamento, rendiamo più vantaggioso coltivare un terreno invece che asfaltarlo, creiamo posti di lavoro implementando la strategia Rifiuti Zero…
Quindi avanti tutta con la green economy ma… c’è un ma! Purtroppo capita spesso di non trovarsi d’accordo con colleghi di altre forze politiche sulla definizione di “green”. Spesso il termine viene utilizzato per rifarsi una verginità in senso ambientale, e “green” viene utilizzato come un paravento che nasconde cose molto “grey”: capita di sentir parlare di carbone pulito (un vero e proprio ossimoro), di incenerimento di rifiuti nei cementifici, di incentivi elargiti a grandi investitori per impianti altrimenti non sostenibili, di coltivazioni dedicate alla produzione di combustibile invece che di cibo. Questo non è “green” e non è ecosostenibile. Quindi occhi sempre aperti che la parola “green economy” in bocca a certi personaggi spesso non è che un esercizio semantico che nasconde l’ennesima fregatura.
Energia, mobilità sostenibile e rifiuti. Ambiti importanti attorno ai quali ruotano decisioni e scelte strategiche. Quali le sue proposte?
Energia: prioritario definire un piano energetico nazionale (al momento abbiamo solo un’insufficiente e vaga “strategia”) che cerchi il più possibile di emanciparsi dai combustibili fossili (gas e petrolio) puntando su riduzione del fabbisogno e su smart grid e sistemi di accumulo di energia prodotta in maniera ecosostenibile, diffusa e “democratica”: meglio 1000 punti che producono 1 MW che un impianto che produce 1 GW (ovvero 1000 MW). Col sole potremmo essere quasi indipendenti. Con evidenti effetti positivi per le tasche degli italiani e per il peso in politica estera dell’Italia. L’unico difetto è che il sole è una fonte non costante ed i sistemi di accumulo (che risolverebbero il problema) ancora non sono efficienti ed ecosostenibili. Tuttavia paesi come la Germania stanno investendo sulla ricerca in tali settori. Perché non lo facciamo anche noi? Tra un decennio, invece che importare tecnologia tedesca, preferirei esportare tecnologia italiana.
Mobilità sostenibile. Avanti tutta in questa direzione e rilancio: occorre smettere di investire su asfalto e gomma, dobbiamo privilegiare una miriade di piccoli cantieri invece di grandi opere inutili (più beneficio per i cittadini, probabilità più bassa di infiltrazioni mafiose, impatti ambientali minori), dobbiamo investire sul trasporto pendolari a medio-corto raggio invece che sull’alta velocità.
Rifiuti: PD-SC-PDL amano il binomio incenerimento e discarica. Noi del MoVimento 5 stelle invece spingiamo per la strategia rifiuti zero: meno impatto ambientale e sanitario, più posti di lavoro, economicamente più vantaggioso per i contribuenti. Si noti come l’attuale sistema di gestione dei rifiuti prevede un drenaggio costante e crescente di soldi dalle tasche dei contribuenti ai gestori degli impianti di incenerimento e discarica (generalmente molto legati a certi ambienti politici). Impianti peraltro già pagato in larga parte con soldi di provenienza pubblica.
Uno o più progetti che le stanno particolarmente a cuore e che sta portando avanti nell’ambito della sua azione politica?
Rischio idrogeologico. Perché possiate conoscere come ci stiamo muovendo relativamente a questo tema vi segnaliamo alcune proposte del M5S alla Camera in tema di rischio idrogeologico e sismico:
- Proposta di legge sullo svincolo del patto di stabilità per le spese degli enti territoriali relative a ripristino, previsione e prevenzione del rischio idrogeologico e sismico.
- Proposta di legge “geobonus” (agevolazioni fiscali per chi investe in sicurezza del territorio e difesa del suolo).
- Mozione sul rischio idrogeologico e sismico (APPROVATA).
- Risoluzione per la divulgazione tramite “Pubblicità Progresso” delle principali norme di comportamento da tenersi prima, durante e dopo un terremoto, che possono aiutare a mitigare le conseguenze dei terremoti sulla popolazione.