La Commissione europea ha divulgato nei giorni scorsi un pacchetto di misure per la sicurezza energetica volte a rafforzare la resilienza dell’UE in caso di interruzione delle forniture di gas.
Dalla riduzione della domanda di energia all’aumento della produzione europea, anche da fonti rinnovabili, fino alla diversificazione delle fonti energetiche, dei fornitori e delle rotte. In questo quadro si inserisce anche la strategia per il gas naturale liquefatto (GNL) e lo stoccaggio del gas.
L’Europa, sottolinea la Commissione, è infatti il principale importatore di gas naturale al mondo e ha una significativa capacità globale di importazione di GNL – sufficiente al momento per soddisfare circa il 43% della domanda attuale totale di gas (2015). Tuttavia, permangono notevoli disparità a livello regionale per quanto riguarda l’accesso a questa fonte energetica. La Commissione propone una strategia per il gas naturale liquefatto (GNL) che permetterà di migliorare l’accesso di tutti gli Stati membri al GNL come fonte alternativa di gas. Gli elementi centrali di questa strategia riguardano la costruzione dell’infrastruttura strategica per completare il mercato interno dell’energia e l’individuazione dei progetti necessari per mettere fine alla dipendenza di alcuni Stati membri da un’unica fonte di approvvigionamento.
“E’ una grande notizia – commenta Francesco Franchi, presidente di Assogasliquidi, associazione che riunisce le imprese che operano nel settore del Gpl e del Gnl – che conferma il ruolo fondamentale del GNL nello scenario energetico europeo e rafforza la convinzione che i gas liquefatti possono essere la risposta alle esigenze di miglioramento della qualità dell’aria aiutando, al contempo, a migliorare la competitività economica e produttiva dell’Europa sui mercati mondiali. Riteniamo che sia fondamentale che la Commissione Europea invii dei segnali forti, come è questo, ai Governi nazionali per incentivare lo sviluppo della distribuzione del GNL e, di fondamentale importanza per l’Italia, per la realizzazione delle infrastrutture necessarie per lo stoccaggio a terra del prodotto.”
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