Tra le misure prevista dall’annunciato Piano latte del Governo, anche il sostegno agli impianti per il biometano di aziende zootecniche. Si legge nel comunicato stampa diramato dal Mipaaf: “Per stimolare l’integrazione al reddito degli allevatori il Mipaaf intende sostenere gli investimenti in impianti di biometano per la valorizzazione delle biomasse residuali e dei sottoprodotti della lavorazione agricole. Nel decreto sulle energie rinnovabili, infatti, il Mipaaf punta su migliori tariffe per gli impianti a biogas di piccole dimensioni con una priorità per le aziende agricole, costituite prevalentemente da aziende zootecniche.”
Sul tema è intervenuto Piero Gattoni, presidente del CIB, Consorzio Italiano Biogas, che ha scritto al Ministro Martina: «La filiera del biogas-biometano avrà un ruolo sempre più strategico per sostenere le imprese agricole italiane, in particolare nella filiera zootecnica e del latte.
Può essere la chiave per consentire alle “stalle” italiane in difficoltà di rimanere aperte, salvaguardando un patrimonio agricolo e alimentare unico al mondo».
«L’Italia – scrive ancora Gattoni – ha già una delle migliori normative in Europa. Il nostro paese è attualmente il terzo produttore di biogas al mondo, ma gli altri hanno cominciato da tempo la rincorsa su di noi. Occorre quindi completare il quadro legislativo di riferimento, rendendolo più omogeneo e stabile, con pochi ma decisivi interventi mirati: lo sblocco delle regole attuative del decreto sul biometano; la stabilizzazione del regime fiscale per il settore, ancora oggi provvisorio; la previsione, nel decreto FER di prossima emanazione, di adeguati livelli di sostegno per gli impianti di dimensione aziendale».
Gattoni ha poi parlato dell’esperienza francese, il cui governo ha recentemente varato un c.d. “decreto salva stalle”, che prevede tra l’altro di incentivare lo sviluppo del comparto biogas-biometano.
“La crescente attenzione da parte degli altri paesi europei rafforza la nostra convinzione sulla bontà delle scelte intraprese dall’Italia di incentivare l’integrazione della produzione di energia rinnovabile tramite la digestione anaerobica, secondo i principi del ‘biogasfattobene’, il modello di produzione made in Italy. Una scelta sostenuta, oltretutto, con una specifica delega sulle agroenergie, conferita al sottosegretario Giuseppe Castiglione, che ha sempre promosso la centralità del ruolo delle aziende agricole nel sistema di produzione di biogas e biometano».
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