In circolazione nuova bozza del decreto relativo alle rinnovabili non fotovoltaiche che sembra recepire alcune delle richieste avanzate dalle associazioni di categoria.
Introdotta la possibilità, per gli impianti sotto soglia, di accedere, in alternativa all’accesso diretto, alle procedure di iscrizione al registro.
Ridotto il contestato contingente di potenza incentivabile per gli ex-zuccherifici, dai 135 MW a 120,5 MW.
Sale di 100 MW il contingente relativo alle aste per l’eolico a terra, arrivando a 800 MW e si riservano 30 MW per l’eolico offshore e 20 MW per la geotermia, esclusi in precedenza.
Viene inoltre eliminata l’esclusione dall’accesso agli incentivi per gli impianti alimentati dalla sansa vergine di oliva.
Come nella precedente versione, vengono riassegnate le risorse che si renderanno disponibili fermo rimanendo il tetto dei 5,8 miliardi di euro l’anno; 30 giorni dopo il raggiungimento di questa soglia il decreto cesserà la sua efficacia. In ogni caso smetterà di produrre effetti con la fine del 2016.
Dopo la firma dei tre ministeri coinvolti, MiSE, Minambiente e Politiche Agricole, il decreto dovrà passare per la Conferenza Unificata Stato-Regioni, le cui prossime convocazioni sono quelle del 9 e del 30 luglio.
Soddfisfazione è stata espressa da Piero Gattoni, presidente del CIB, Consorzio Italiano Biogas, intervenuto al convegno “Bioenergia: quali prospettive per l’agricoltura e le imprese italiane” promosso dalla Fondazione Europa e Civiltà e dal ministero delle Politiche agricole, in collaborazione con EnergyLab, al Centro Congressi Four Points by Sheraton a Milano.
«Siamo soddisfatti dell’impegno del governo sulla nuova bozza di decreto per gli incentivi alle rinnovabili. Per consolidare questa eccellenza occorre garantire un sistema fiscale più stabile, la conclusione dell’iter normativo che riguarda il decreto sul digestato e il via libera definitivo al biometano».
In apertura di convegno, il ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina ha espresso la volontà di lavorare insieme al governo sulla bozza di decreto FER non fotovoltaiche al fine di trovare nuove risorse per le bioenergie.
«Ci fa piacere – continua Gattoni – che il ministro, così come le altre componenti istituzionali oggi presenti, abbiano sottolineato la centralità del nostro settore. Le bioenergie italiane, in particolare il biogas, si confermano modello di eccellenza, capace di accrescere il reddito e il livello di innovazione delle imprese italiane, favorendo l’ingresso delle nuove generazioni in agricoltura».
Il sottosegretario Giuseppe Castiglione ha rimarcato, in particolare, le prospettive sul biometano. Quella italiana è una delle impalcature normative più avanzate d’Europa. L’Italia è stata una delle prime nazioni ad aver classificato il biometano come biocarburante avanzato.
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