Per la prima volta la ciclabilità urbana entra nell’agenda dei ministri dei trasporti dell’Unione Europea che si incontrano oggi in Lussemburgo Fiorillo (Legambiente): “Un segnale di modernizzazione importante. Favorire nuovi stili di mobilità è fondamentale per la salute, l’economia, il clima, la qualità della vita” E con il GRAB, il Grande Raccordo Anulare delle Bici, l’Italia può assumere un ruolo da protagonista sulla scena internazionale
“È una prima assoluta. Mai fino ad ora la ciclabilità urbana è stata protagonista di un meeting dei ministri dei Trasporti dell’Unione Europea. Un’indicazione importante del ruolo che in molti Paesi Ue stanno assumendo gli spostamenti in bici e una chiara indicazione sulla necessità di un cambio di rotta nelle politiche della mobilità urbana, come peraltro più volte sottolineato dal ministro Graziano Delrio”.
Così Alberto Fiorillo, responsabile aree urbane di Legambiente, commenta l’incontro di domani in Lussemburgo che vedrà i ministri dei Trasporti dell’Unione Europea discutere per la prima volta delle possibili strategie che trasformino la bici in una soluzione appetibile per la mobilità urbana.
“In molte città europee la ciclabilità urbana è una realtà consolidata – prosegue Fiorillo – e si sta affermando una nuova gerarchia dei mezzi di trasporto che non mette più al primo posto l’automobile, ma l’efficienza dello spostamento”. Ma anche in Italia – come testimonia la ricerca di Legambiente L’A Bi Ci della ciclabilità, ci sono almeno 20 comuni capoluogo che vantano performance di ciclabilità di livello europeo: a Pesaro, Bolzano, Ferrara e Treviso almeno un quarto della popolazione si sposta a pedali. In altre cinque città il 20% degli spostamenti è soddisfatto dalle bici e in 11 la percentuale di ciclisti è superiore alla soglia del 10%. Accanto a grandi aree urbane, da Bari a Roma o a Torino, dove la mobilità non motorizzata fatica ad affermarsi, in tante realtà il numero dei frequent bikers è in costante crescita grazie all’azione dell’amministrazione locale o a un cambiamento spontaneo degli stili di mobilità di una larga parte della popolazione.
“L’Italia per altro ha una grande opportunità – dice ancora Fiorillo – quella di realizzare il GRAB, il Grande Raccordo Anulare delle Bici a Roma, un’opera pubblica che ha entusiasmato Delrio e tantissimi cittadini e che ci consegnerebbe immediatamente un ruolo da protagonisti del settore sulla scena internazionale. Nessuna città, infatti, può ancora vantare una ciclovia urbana che nello stesso tempo si candida a essere una lezione di storia itinerante che racconta lungo il cammino il corso degli eventi della città e del Paese. Esiste al mondo un viaggio di scoperta che, in pochi chilometri, parte da Appius Claudius Caecus e arriva a Zaha Hadid? E’ così: il GRAB cinge la consolare precristiana e un capolavoro dell’architettura contemporanea, attraversando epoche storiche e stili architettonici e restituendo quell’immagine dell’Urbe associata alla campagna romana e alla permanenza del vecchio paesaggio che ritroviamo in un lungo elenco di autori, da Michel de Montaigne a Wolfgang Goethe, da Pier Paolo Pasolini a Ennio Flaiano, Elsa Morante e Antonio Cederna”.
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