Formaggi, Ue aumenta aiuti all’Italia. Ma dilaga il falso Made in Italy

Formaggi, Ue aumenta aiuti all'Italia. Ma dilaga il falso Made in Italy
Formaggi, Ue aumenta aiuti all'Italia. Ma dilaga il falso Made in Italy

La Commissione europea ha deciso di aumentare all’Italia le quote di aiuti per lo stoccaggio privato per oltre 27 mila tonnellate di formaggi.

“Accolgo positivamente la decisione della Commissione europea di aumentare gli aiuti all’Italia per lo stoccaggio privato dei formaggi – ha dichiarato il Ministro Martina – una misura che avevamo chiesto proprio nei giorni scorsi a Bruxelles nel corso di un incontro bilaterale.

Uno strumento importante che può aiutare i nostri allevatori e rispondere alle esigenze di liquidità delle imprese e che si aggiunge alle 12 mila tonnellate assegnate con l’intervento dello scorso anno e già sfruttate dall’italia. Continuiamo a lavorare per tutelare il reddito degli allevatori e contrastare il calo dei prezzi anche in vista del Consiglio europeo di marzo durante il quale vogliamo portare ulteriori proposte di interventi di natura strutturale per rendere più competitivo questo comparto strategico”.
Sempre in tema di formaggi, Coldiretti continua a denunciare i danni dovuti al falso Made in Italy.
Ricordiamo il caso del Parmesan grattugiato negli Usa che contiene come riempitivo anche cellulosa o pasta di legno in quantità che potrebbero essere addirittura cancerogene. Negli Stati Uniti il 99 per cento dei formaggi di tipo italiano in vendita sono “tarocchi” – sottolinea Coldiretti – nonostante il nome richiami esplicitamente le specialità casearie piu’ note del Belpaese, dal Parmesan alla Mozzarella, dalla Ricotta al Provolone, dall’Asiago, al Romano. Uno scippo che riguarda anche denominazioni tutelate dall’Unione Europea con la produzione di Parmesan statunitense che ha raggiunto i 144 milioni di chili, circa la metà di quello originale realizzato in Italia. Peraltro le esportazioni di formaggi italiani originali – precisa la Coldiretti – si sono invece fermate nel 2014 a circa 28 milioni di chili in calo del 6 per cento rispetto all’anno precedente, anche a causa della concorrenza sleale delle imitazioni. Se i nomi sono gli stessi le caratteristiche – sottolinea Coldiretti – sono profondamente differenti perché i formaggi Made in Italy originali devono rispettare rigidi disciplinari di produzione con regole per l’allevamento e la trasformazioni ed un sistema di controlli che non ha eguali. In questo contesto – conclude la Coldiretti – è particolarmente significativo il primo piano per l’export che prevede per la prima volta azioni di contrasto all’italian sounding che trova nei formaggi la maggiore espressione a livello internazionale, tra tutti i prodotti agroalimentari Made in Italy.

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