Nel mese di settembre la domanda di energia è stata caratterizzata da un nuovo incremento nella misura dell’1,8%, che fa seguito a quelli di tutti i mesi precedenti con la sola eccezione di aprile.
Le indicazioni in arrivo dal settore energia confermano il recupero dei principali indicatori macroeconomici e lasciano intravedere una chiusura d’anno positiva dopo una lunga serie di segni meno.
Sulla base dei risultati di settembre la domanda di energia in complesso registra, da inizio d’anno, un aumento del 3,3%, che si confronta con una variazione negativa del -4,2% del corrispondente periodo del 2014.
Il recupero della domanda di energia è continuato anche nei mesi meno influenzati dall’effetto clima, ovvero nel periodo maggio- settembre, evidenziando lo spessore della ripresa in tutti i settori.
I prezzi internazionali del petrolio e delle altre materie prime energetiche, come gas e carbone, anche nel mese di settembre, sono rimasti su livelli estremamente favorevoli anche se i prezzi ai consumatori finali hanno continuato a muoversi su dinamiche non
sempre convergenti.
La spesa per l’energia è comunque in riduzione sia a livello macroeconomico (fattura energetica) sia a livello degli utilizzatori finali.
I dati di settembre non hanno modificato il ruolo trainante di petrolio e gas naturale anche se queste due fonti hanno mostrato qualche segno di rallentamento.
Il gas naturale, che ha registrato una flessione dello 0,4% a settembre, ha continuato a trainare l’aumento dei consumi complessivi con una variazione nel periodo gennaio settembre dell’8,5%, sostenuta in particolare dalla domanda del settore termoelettrico.
Il petrolio, che ha guidato la ripresa da inizio anno, mostra a settembre un aumento del 2,9%; in questo mese, peraltro, i prodotti leader del comparto trasporti (benzina e diesel) hanno registrato delle riduzioni, ampiamente compensate da incrementi di domanda degli altri settori di impiego; la variazione da inizio d’anno si è così attestata su un solido 3,1 %.
Per quanto riguarda le fonti rinnovabili nel periodo gennaio-settembre l’apporto idroelettrico si è ridotto del 23,1%, mentre le altre rinnovabili, come fotovoltaico, eolico e geotermoelettrico, hanno evidenziato un incremento sensibile (+9,6%), confermando la vitalità del settore.
Complessivamente queste fonti registrano una riduzione del 2,3% dopo diversi anni di incrementi.
Sempre nel periodo considerato, la domanda di elettricità ha conseguito un aumento dell’1,9%, che ben si inquadra nella positiva evoluzione del sistema economico ed energetico.
I dati sono stati diffusi dallìOsservatorio Eergia dell’Aiee, associazione economisti dell’energia.