Dal 2012 al 2016 gli autocarri a metano per trasporto merci in circolazione sono cresciuti del 29,2%, raggiungendo quota 85.381 unità, a fronte di una crescita generale del parco circolante di autocarri per trasporto merci (indipendentemente dall’alimentazione) dello 0,74%. Questi dati, elaborati dall’Osservatorio Federmetano, testimoniano come nel corso degli ultimi anni l’interesse degli utenti nei confronti degli autocarri a metano per il trasporto merci sia molto cresciuto, andando anche a occupare una fetta di mercato che finora era stata appannaggio delle alimentazioni tradizionali.
Di autocarri a metano si parlerà ad Autopromotec (manifestazione biennale dedicata all’aftermarket automobilistico che si svolgerà a Bologna dal 24 al 28 maggio), in un convegno previsto per venerdì 26 maggio dalle 10:00 alle 13.00. Questo convegno, organizzato da Federmetano ed Autopromotec, vuole essere l’occasione in cui tutti i protagonisti di questo mercato (aziende di autotrasporto, associazioni di categoria, case produttrici di autocarri, società energetiche, ecc.) si possano ritrovare e discutere di quali siano le condizioni ed i provvedimenti da mettere in atto perché la crescita riscontrata negli ultimi anni possa continuare in maniera ancora più vigorosa apportando benefici concreti all’intero settore dell’autotrasporto.
A cosa è dovuto il rinnovato interesse degli utenti nei confronti degli autocarri a metano per trasporto merci? La cause sono diverse. In primo luogo, vi è sicuramente la convenienza economica garantita dai veicoli alimentati a metano. Una recente elaborazione dell’Osservatorio Federmetano ha permesso di quantificare il risparmio che è possibile ottenere grazie all’uso di un autocarro pesante a metano (invece di uno diesel) in 5.000 euro all’anno su una percorrenza di 100.000 km. E’ importante specificare che in questo caso si sta parlando di metano compresso (CNG) e non di metano liquido (LNG).
Al risparmio economico, il metano abbina un altro importante vantaggio, e cioè la diminuzione delle emissioni di sostanze nocive nell’ambiente. A questo proposito sono da citare alcuni interessanti dati emersi dalle esperienze di aziende di trasporto italiane che hanno in uso autocarri pesanti a metano, come ad esempio HAVI. La riduzione delle emissioni di CO2 possibile con l’uso di autocarri pesanti a metano gassoso (CNG), rispetto a quelli diesel convenzionali, è di circa il 16%, a fronte di un tempo medio di rifornimento che si aggira intorno ai 15 minuti (e quindi perfettamente comparabile al tempo necessario per fare rifornimento agli autocarri diesel) e ad un’autonomia che raggiunge i 520 km. Questi dati già positivi possono essere ancora migliorati nel caso in cui si usi un autocarro alimentato a metano liquido (LNG), soprattutto per ciò che riguarda la percorrenza chilometrica. In Italia ci sono già aziende di trasporto che usano autocarri alimentati a metano liquido, come LC3 Trasporti (prima azienda italiana ad aver utilizzato questi mezzi), che oggi dispone di 70 mezzi a LNG e che si è posta l’obbiettivo di arrivare a quota 70% di mezzi a LNG sul totale della flotta.
“Oggi – sottolinea la presidente di Federmetano Licia Balboni – la rete di distributori di CNG presenti in Italia, che conta più di 1.100 punti sull’intero territorio nazionale, è perfettamente in grado di supportare le attività delle aziende di trasporto, come dimostrano le esperienze delle società che sono già passate ad utilizzare autocarri a metano traendone importanti vantaggi economici e riducendo drasticamente le loro emissioni. Per ciò che riguarda i distributori di metano liquido (LNG) il recente decreto legislativo num. 257 del 16 dicembre scorso, che recepisce la direttiva europea Dafi, fissa gli obiettivi obbligatori in tema di distributori di metano (CNG e LNG) per poter al più presto di una rete di rifornimento che consenta la circolazione sull’intero territorio di mezzi alimentati a metano liquido. Ad oggi gli impianti che erogano metano nella forma liquida e che consentono già ad alcune aziende di trasporto di utilizzare autocarri a LNG per le loro attività nel nostro Paese, sono 7. Sono inoltre presenti 8 distributori di tipo L-CNG, che riforniscono metano in forma compressa anche ai mezzi pesanti. A questi si aggiungono 3 stazioni in costruzione e 18 procedure autorizzative in itinere”.