Circa 6 milioni di euro risparmiati e 284 mila tonnellate di CO2 prodotte in meno in un anno, che tradotto vuol dire ripulire l’aria dall’inquinamento prodotto in dodici mesi da 57mila automobili. E sempre in tema di ambiente, la diminuzione di consumo di combustibile sarà pari a 930mila barili di petrolio.
E’ il risultato raggiunto grazie alla procedura di gara effettuata da Intercent-ER, la centrale di acquisto della Regione Emilia-Romagna, che nel 2017 permetterà a oltre 200 enti pubblici emiliano-romagnoli di utilizzare energia elettrica interamente proveniente da fonti rinnovabili.
Il tutto a prezzi inferiori rispetto a quanto pagato attualmente. E’ la prima volta che una simile iniziativa viene realizzata in una regione italiana.
Il bando, del valore di 32,8 milioni di euro, prevede infatti che gli Enti che aderiranno alla Convenzione quadro stipulata da Intercent-ER potranno rifornirsi solo ed esclusivamente di energia proveniente da fonti rinnovabili – eolica, solare, idraulica, geotermica e da biomassa – senza quindi alcun rilascio di anidride carbonica nell’atmosfera.
L’energia verde potrà riguardare complessivamente 710 milioni di Kwh annui, per un bacino potenziale di utilizzo pari a più di 200 amministrazioni del territorio (Comuni, Unioni di Comuni, scuole, università), oltre a Regione, Enti regionali e a tutte le Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna, ossia i soggetti obbligati dalla legge regionale all’utilizzo delle convenzioni di Intercent- ER.
Sul fronte dei benefici ambientali, si stima che l’anno prossimo potrà così essere evitata l’emissione nociva di circa 284mila tonnellate di CO2 nell’atmosfera, con una diminuzione dei consumi di combustibile pari a 930mila barili di petrolio. In particolare, la riduzione prevista in termini di anidride carbonica rappresenta l’equivalente delle emissioni annue di 57mila automobili di medie dimensioni (che percorrono 50.000 km all’anno) oppure l’equivalente della capacità di assorbimento di CO2 di 5,7 milioni di alberi di grandi dimensioni.
Inoltre, anche in virtù dell’abbassamento dei costi delle materie prime, gli Enti pubblici aderenti potranno pagare l’energia verde meno di quanto necessario per l’acquisto di quella derivante da combustibili fossili: il risparmio complessivo sarà di 5,9 milioni di euro, di cui 3,1 milioni per le Aziende sanitarie (risparmio del 17,5% sulla quota energia, al netto dei costi rappresentati da imposte, accise e Iva) e 2,8 per gli Enti di altro tipo (-16,4%). Per quanto riguarda poi la Regione e le strutture collegate, è previsto un risparmio di 220mila euro annui.
Si tratta della prima iniziativa di questo tipo realizzata in Italia a livello regionale e questo è valso ad Intercent-ER una menzione speciale per il miglior bando verde 2016 (Forum Compraverde-Buygreen). La menzione speciale si aggiunge così al riconoscimento già ricevuto nel 2015 per la gara relativa al servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti sanitari.
“Continua il nostro lavoro per tenere insieme razionalizzazione della spesa e qualità dei servizi- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. In questo caso, poi, al risparmio si aggiunge la tutela dell’ambiente, tanto più necessaria alla luce dei cambiamenti climatici in atto. Grazie a Intercent-ER, la centrale unica per gli acquisti- prosegue- già nel 2015 in Emilia-Romagna la pubblica amministrazione ha realizzato risparmi per 177 milioni di euro nell’acquisto di beni e servizi, segnando un +47% rispetto al 2014 e facendo registrare il dato più alto in assoluto degli ultimi 10 anni. Una spending review che abbiamo voluto fin da subito, tagliando di 15 milioni i costi della politica, mettendo in campo una riorganizzazione della macchina regionale che a regime produrrà oltre 30 milioni di risparmi e lavorando al dimezzamento delle società partecipate. Un modello virtuoso- chiude Bonaccini- che siamo convinti possa e debba avere un rilievo nazionale”.
“Con questa iniziativa- dichiara, Alessandra Boni, direttrice di Intercent-ER- l’Agenzia ha interpretato appieno la propria mission istituzionale: le strategie di acquisto della centrale regionale, infatti, non solo determinano risparmi economici, ma ove possibile devono innescare comportamenti virtuosi da parte delle pubbliche amministrazioni e dare forti segnali al mercato affinché si orienti sempre più verso la produzione di beni e servizi sostenibili, innovativi e di alta qualità”.